ECONOMIA
Agricoltura: in Campania 1 lavoratore su 6 è straniero

Ascolta la lettura dell'articolo
Più di un lavoratore su sei che lavora nelle imprese agricole ed agroalimentari campane è straniero. Ad affermarlo è Coldiretti Campania, sulla base di un’analisi sul Dossier statistico immigrazione Caritas-Migrantes e su dati Inps, in relazione al numero degli occupati immigrati in agricoltura che in Campania è di 17.100 unità. Dai numeri emerge anche che la lingua più parlata nelle campagne, dopo l’italiano, è il romeno. A questa nazionalità appartiene, infatti, quasi circa un terzo dei lavoratori (6500) a seguire i Paesi più rappresentati sono la Bulgaria, il Marocco e l’India. Seguono, polacchi, albanesi e tunisini.
I lavoratori immigrati impegnati in agricoltura hanno una età media di 37 anni. Gli stranieri, sottolinea Coldiretti Campania, sono impegnati nelle varie tipologie d’impresa agricola ed agroalimentare riconducibili a coltivatori diretti, ditte in economia, e a società cooperative di diversa natura.
“I lavoratori stranieri in Campania – affermano Gennaro Masiello e Prisco Lucio Sorbo, presidente e direttore di Coldiretti Campania – contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola della regione e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Campania nel mondo alimentare”.
“L’impegno è di garantire sul territorio la legalità e l’accoglienza – aggiungono i dirigenti dell’organizzazione – per combattere inquietanti fenomeni, per spezzare la catena di sfruttamento che umilia gli uomini e il lavoro e getta un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune”.