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SOCIETA'

Sociale: asili comunali inaccessibili, Campania “maglia nera”

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Dura la vita per le giovani coppie campane. Per chi ha avuto la gioia di mettere al mondo un bimbo e vuole iscriverlo in un asilo nido comunale le difficoltà sembrano davvero insormontabili. Secondo un’indagine di Cittadinanzattiva sulla banca dati del ministero dell’Interno, addirittura il 37% dei bambini, in età tra 0 e 3 anni, resta in lista di attesa a fronte di una media nazionale del 23,5%. Sono infatti solo 58 gli asili nido comunali nella regione per un totale 2.390 posti.

Strutture che possono garantire una copertura del servizio solo dell’1%, a fronte di una media italiana del 6,5%, e che colloca la Campania all’ultimo posto nella graduatoria nazionale assieme alla Calabria. E non finisce qui.

I genitori che hanno avuto la fortuna di iscrivere il loro piccolo in una struttura comunale, a inizio anno, hanno avuto una brutta sorpresa, un aumento medio dell’1,4% sulle rette rispetto all’anno precedente.

“Nel nostro Paese – dice il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso – manca un sistema di servizi per l’infanzia equamente diffuso e accessibile e adeguate agevolazioni fiscali a sostegno dei nuclei familiari con bambini piccoli. Di questo passo difficilmente riusciremo a colmare il gap nei confronti dell’Europa e centrare la copertura del servizio del 33% già prevista per il 2010”.

Stando all’indagine della onlus, il maggior numero di asili si trova in provincia di Napoli, 40 con 1.691 posti, seguita dalla provincia Salerno con 10 strutture e 440 posti disponibili. Numeri decisamente insufficienti per soddisfare l’enorme mole di richieste. E non solo.

Mandare all’asilo un bambino in Campania costa 212 euro al mese, spesa che rimane al di sotto della media nazionale, Salerno in particolare è tra le 10 città più virtuose d’Italia, ma che, a quanto pare, è in netto aumento ad eccezione di Napoli: Caserta con un +1,2%, Avellino +1,8%, Benevento +2,2% e Salerno +2,3%.

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