CRONACA
Incendi. Marciano: “Appostamenti di pattuglie del Corpo forestale per bloccare piromani”

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Un’estate quella del 2012 sul fronte degli incendi boschivi in Campania. Un rogo dietro l’altro che hanno tenuto impegnati fino allo stremo gli uomini del Corpo forestale dello Stato.
Angelo Marciano, vicequestore aggiunto del Corpo, attuale comandante provinciale di Benevento, una vasta esperienza alle spalle maturata tra la Calabria, la Campania ed il Lazio, dove tra l’altro è stato anche al ‘Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi’ ha le idee ben chiare su questa nuova emergenza.
“Prima c’era più gente che si prendeva cura di boschi e campagne. Oggi la terra è abbandonata e in queste condizioni le fiamme si propagano facilmente”, spiega Marciano.
In Campania, in queste ore, i cinque comandi provinciali hanno dislocato diverse pattuglie per servizi di appostamento, per bloccare i piromani che a giudizio sarebbero “solo nel 10 per cento dei casi responsabili degli incendi”.
“Ma poi c’é chi incendia per rinnovare il pascolo. Ma non deve essere trascurata l’opera dei bracconieri che appiccano le fiamme per far spostare la selvaggina e infine – prosegue Marciano – chi vuole assicurarsi, sul terreno bruciato, la presenza degli asparagi”.
Palazzinari, speculatori e così via quale ruolo hanno? “La legislazione è molto chiara – spiega il funzionario della Forestale – non è previsto il cambio della destinazione d’uso per quindici anni per quelle aree percorse del fuoco. Né tantomeno si possono reimpiantare alberi con contributi pubblici”.
Infine c’é il problema della pulizia dei campi. “Ci sono quei contadini della domenica che provvedono a far pulizia nei loro terreni accendendo il fogliame – dice ancora Marciano – e
con questo caldo il fuoco si propaga facilmente, in pochissimi minuti. Una usanza che dura ancora: basterebbe lasciare il fogliame sui campi, semmai tranciandolo, che diventa poi compost, ovvero un buon fertilizzante”.
Ma per Marciano il vero problema è un altro: “Fino a trenta anni c’era più gente che si prendeva cura dei campi e dei boschi. Ora c’é la fuga e in un terreno abbandonato pieno di rovi il fuoco attecchisce facilmente”.