POLITICA
Spending review: dalla Conferenza delle Regioni arriva il parere negativo

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“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome valuta negativamente i contenuti del decreto-legge evidenziando quattro aspetti del provvedimento ritenuti fortemente critici che presentano anche profili di incostituzionalità”: è quanto afferma la Conferenza delle Regioni che ha approvato, nella seduta odierna, un documento sul provvedimento relativo alla Spending review.
Il testo è stato consegnato al Governo ed illustrato, in sede di Conferenza Unificata, dalla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. I governatori, pur condividendo “gli obiettivi di razionalizzazione e efficientamento della spesa pubblica”, sostengono che il provvedimento “così come emanato comporta un taglio reale ai servizi essenziali a favore dei cittadini che la Conferenza delle Regioni vuole scongiurare.
Per questa ragione si rende disponibile in ogni sede al confronto istituzionale per ricercare congiuntamente le migliori soluzioni”. Oltre ai tagli “insostenibili” nella sanità per i quali, secondo i governatori, non sarà possibile sottoscrivere il Nuovo Patto per la Salute 2013-2015, compromettendo la sostenibilità e la gestione del Sistema Sanitario Nazionale”, i governatori criticano la riforma degli assetti istituzionali locali.
“Non può trovare l’accordo delle Regioni – scrivono i governatori – laddove venissero confermate le disposizioni attuali che realizzano la riforma non con un intervento dal basso, più rispettoso dell’articolo 133 della Costituzione, ma attraverso la definizione di criteri e parametri predeterminati a livello centrale determinando una compressione nell’autonomia dei territori alla definizione delle scelte nonché una inevitabile confusione per quanto attiene, in particolar modo, le funzioni da esercitare da parte delle nuove Province”.
Nel documento consegnato oggi al governo, i presidenti delle Regioni si soffermano poi sugli articoli 4 e 9 del Decreto-legge spending review che intervengono sulle società in house. “E’ evidente come tali norme, che presentano anche profili di incostituzionalità – scrivono i governatori – ledono fortemente l’autonomia organizzativa degli enti territoriali ed in particolare delle Regioni”.
Infine, con riferimento al tema del Trasporto pubblico locale la Conferenza evidenzia la situazione in cui versa il settore sul quale “ricade il taglio dei 700 milioni di euro per il 2012 e di 1000 milioni per gli anni successivi disposti dall’articolo 16 del Decreto-legge. La riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, operata con le ultime manovre, pone a rischio la tenuta dell’intero sistema con conseguenze per i cittadini in termini di riduzione dei servizi e di forte riduzione dei livelli occupazionali.
Questo perché ad oggi gli unici trasferimenti continuativi e di parte corrente alle Regioni da parte dello Stato sono quelli del Trasporto pubblico locale”. La Conferenza ribadisce – in conclusione – le richieste più volte avanzate nelle sedi istituzionali e già sancite in accordi di mettere a disposizione del Trasporto pubblico locale in maniera strutturale congrue risorse che consentano tra l’altro di riorganizzare il settore.