POLITICA
Abolizione Provincia, Bocchino (Noi Sud) attacca Cimitile: “Con i tavolini non si va da nessuna parte”

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“Con i tavolini non si va da nessuna parte a meno che, com’è successo per il passato, non si voglia aspettare Godot”. Duro attacco dell’esponente del “Per il Partito del Sud – Noi Sud”, Luigi Bocchino, al presidente della Provincia Aniello Cimitile che nella giornata di lunedì aveva organizzato un tavolo interistituzionale con tutta la deputazione sannita per discutere sul decreto della spending review che porterà alla soppressione della Provincia.
“Le province – spiega Bocchino oramai non hanno più alcuna prospettiva, saranno private di funzioni in quanto ritenute improduttive e costose: è una battaglia di retroguardia, persa in partenza, quella di Cimitile e compagni che immaginano di poter modificare il decreto Monti blindato dai provvedimenti sulla riduzione della spesa pubblica”. Ad affermarlo è Luigi Bocchino di “Per il Partito del Sud – Noi Sud”.
“La retrocessione di Benevento in “quarta serie” – evidenzia – è frutto delle sconfitte della nostra classe politica non certo del decreto legge: negli ultimi anni siamo rimasti al palo per il raddoppio della Telese-Caianello, per la Fortorina partita all’incontrario, per la diga di Campolattaro inaugurata ed oggi vuota, per la vergogna dell’Ospedale di San Bartolomeo in Galdo”.
“Una classe politica che, senza nemmeno protestare, – aggiunge – ha assistito alla chiusura della Banca d’Italia, della Scuola Allievi Carabinieri, del deposito delle Ferrovie, degli uffici commerciali Telecom, della soppressione di 2 Tribunali (Airola e Guardia) e di ben 11 Uffici dei Giudici di Pace, della cancellazione dell’Ospedale di Cerreto Sannita (l’unico chiuso in Campania), dell’accorpamento di 14 uffici scolastici da settembre, della eliminazione di 24 corse dei treni da e per Napoli, che si è fatta prendere in giro sulla Scuola di Magistratura: hanno consentito i nostri politici che il Sannio fosse deserificato dal punto di vista civile, economico e sociale”.
“In compenso – continua – il “napolicentrismo” ci ha regalato 2 discariche regionali a Montesarchio e Sant’Arcangelo Trimonti ed all’occorrenza ci ha tolto persino l’acqua, spendendo 22 milioni di euro per l’America’s Cup e zero euro per l’emergenza neve.
Per questo non è più tempo di attardarsi sulla questione Provincia ma di andare oltre: il popolo e non i politici deve decidere se dopo 42 anni di matrimonio è necessario o meno la separazione da Napoli per motivi vecchi e nuovi ma identici stante la convinzione, di Bassolino così come di Caldoro, che la Regione Campania non vada al di là di Capodichino”.
“Per quanto ci riguarda – sottolinea Bocchino – la scelta è stata fatta da tempo: referendum popolare provinciale o dei singoli comuni per l’adesione di Benevento con il Molise nella nuova Regione Molisannio; nuova provincia dei sanniti che comprenda i territori di Benevento ed Isernia.
L’abbiamo detto il 31 agosto 2011 al Museo del Sannio con assemblea pubblica, lo hanno confermato i tanti amministratori locali ed i cittadini che sono intervenuti a ben nove convegni del “Movimento Salviamo il Sannio”nella intera provincia, lo ribadiremo a Pietrelcina il 14 luglio 2012: sono altri, a partire dal Presidente Cimitile, che devono dar conto ai cittadini del Sannio di cosa hanno fatto, o per meglio dire di cosa non hanno fatto, dall’11 agosto 2011 (decreto Berlusconi di soppressione delle province) ad ieri”.