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Salute

Sanità, protesta dei centri privati. A Benevento il ritardo nei pagamenti è calcolato sui 15, 16 mesi

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“O ci pagano o saremo fagocitati dai capitali della camorra”. Aleggia anche lo spettro della criminalità organizzata sui centri sanitari privati convenzionati con la Regione Campania. Denuncia e braccia incrociate per gestori e dipendenti di circa 700 strutture.

Oggi non si lavora, oggi si protesta e in oltre 500 scendono in piazza, sotto la prefettura di Napoli, per la manifestazione organizzata dal sindacato dei laboratori d’analisi, Federlab, presieduto dal deputato del Pdl, Vincenzo D’Anna. Motivo della mobilitazione sono i circa 300 milioni di crediti che ad oggi le strutture specialistiche ambulatoriali vantano nei confronti della Regione.

“Di questo passo – dice Bruno Accarino del Sindacato nazionale radiologi – le aziende o chiudono o vengono fagocitate da capitali di dubbia provenienza. Nessuna azienda può sopravvivere senza quattrini per 60 mesi, lo può fare solo l’impresa più grossa del Mezzogiorno che è la camorra”.

A metà giornata una schiarita. Una delegazione viene ricevuta in prefettura: da un lato, spiega D’Anna, il prefetto, Andrea De Martino, il suo capo di gabinetto, Francesco Esposito, e la delegata alle problematica della Sanità, Giovanna Cerni; dall’altro capo del tavolo, assieme al presidente di Federlab e al sindacato radiologi, ci sono Alfonso Longobardi per la Confederazione dei centri antidiabete della Campania, Rosaria Amodeo in rappresentanza del Sindacato branche a visita (Sbv) e i deputati Bruno Cesario e Paolo Russo.

Il prefetto, secondo quanto riferito da D’Anna, ha chiesto una scheda tecnica delle varie situazioni nelle rispettive province, sia per i ritardati dei pagamenti delle Asl, sia per i tetti di spesa assegnati con le relative date di esaurimento delle prestazioni sanitarie erogabili. E soprattutto, spiega D’Anna, il prefetto si è impegnato a convocare nei prossimi giorni un tavolo con il presidente della Regione, Stefano Caldoro. E non solo.

Durante la giornata anche un’altra buona notizia dall’Asl Napoli 1. L’azienda, spiega D’Anna, ha arretrati anche superiori ai due anni, ma questa mattina ha messo in pagamento un acconto, l’85% del totale, relativo al mese di settembre del 2011. “Una goccia nel deserto – commenta il deputato del Pdl – ma qualcosina si muove”. Al tavolo tecnico spetterà l’arduo compito di risolvere i problemi del settore.

Secondo i numeri raccolti da D’Anna, l’Asl Napoli 1 ha pagamenti arretrati anche superiori ai due anni. Leggermente meglio la situazione nelle Asl Napoli 3 Sud e Benevento dove il ritardo è calcolato sui 15, 16 mesi. I tetti di spesa per il 2012, spiega il deputato, sarà di oltre 390 milioni di euro a fronte di un fabbisogno che supera i 450 milioni e, quindi, con uno scoperto di circa 55 milioni esaurendosi già il prossimo 16 novembre.

Le singole Asl campane, spiega, lo raggiungeranno in tempi diversi: l’Asl Napoli 2 e Napoli 1 rispettivamente il 6 e l’8 novembre, con una mancata copertura di circa 18 milioni e di circa 8 milioni, l’Asl Napoli 3 sud e all’Asl Caserta entrambe con circa 11 milioni di mancata copertura finanziaria. “Una situazione che – dice D’Anna – mette in ginocchio l’intero comparto privato che con il 30% delle risorse complessive garantisce il 40-45% delle prestazioni assistenziali”.

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