Scontro Abbate-Lanzalone, interviene De Lorenzo: “La colpa è di chi non aggrega”

“Il primo anno della seconda consiliatura Pepe, di certo, non è dei più idilliaci e gli episodi, uno più critico dell’altro, cui la città ha assistito si commentano da soli. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello che ha visto, qualche giorno fa, contrapposti l’assessore Luigi Abbate ed i dirigenti Andrea Lanzalone e Lorena Lombardi.” Così l’ex assessore alla mobilità Giuseppe De Lorenzo in una lettera inviata alla stampa.

“Non è mia intenzione, sia ben chiaro, da subito, entrare nel merito delle motivazioni alla base della contesa, nè intendo ergermi a censore del momento. Niente affatto. Delle considerazioni, però, semplici e sincere, mi sia concesso farle. Non altro perchè, essendoci stato, conosco il clima che si vive in quelle stanze.

Non è concepibile che la politica possa indurre a tanto delle persone da bene. Gino Abbate è un collega preparato e deontologicamente sempre corretto nell’esercizio dell’attività professionale che ha sempre svolto con purezza di intenti e senza mercimonio. In definitiva, un medico bravo ed onesto.

Che dire, poi, degli altri duellanti? Con Andrea Lanzalone, nel corso degli anni in cui ho ricoperto il ruolo di assessore, ho avuto sempre ottimi rapporti e di lui serbo un ricordo bellissimo. Disponibile in ogni circostanza, mai una parola fuori posto. Ancora oggi, quando se ne ravvisa l’occasione, ricordiamo il tempo che abbiamo trascorso insieme. In quel periodo, ricordo i continui attacchi che gli venivano mossi in giunta. Un giorno, mi venne spontaneo chiedergli il motivo per cui in molti gli fossero contro. La risposta fu lapidaria: “Perchè non tutti si comportano come te che non mi chiedi l’impossibile”.

Con Lorena Lombardi, dirigente presso il settore mobilità, da me retto, una intesa perfetta. Sempre pronta ad offrire, disinteressatamente, con la sua preparazione, un fattivo contributo per poter realizzare almeno il possibile.

Ecco, ad onor del vero, i tre protagonisti di questa lite, a mio avviso, sono delle persone di massima stima. Le colpe, purtroppo, devono essere solo ascritte al sindaco che non è capace, malgrado l’apparenza, di aggregare. Riuscendo, sempre ed in ogni occasione, ad uscire dalla mischia, oggi come allora. Ed anche questa volta si è ripetuto un copione stantio.

Con tutti i dipendenti del settore mobilità sono rimasti rapporti affettuosissimi. Lo stesso dicasi per la stragrande maggioranza dei consiglieri ed assessori dell’epoca. Tutta la mia vicenda fu provocata, solo e sempre, da Fausto Pepe che, malgrado le continue lodi che mi riservava in privato, non mancò di lasciarmi solo nel momento della difficoltà.

Questo è il vero qualora tutti gli episodi, con un crescendo spaventoso, si vogliano esaminare con la massima sincerità. Non discuto delle indubbie positive qualità professionali e politiche di Fausto Pepe. Non è mio compito, nè mi permetterei di farlo. Io, per ragioni personali, ho avuto modo di conoscerlo a fondo più degli altri e posso affermare che il suo grande neo è che non riesce a nutrire affetto. Gli si possono riservare i migliori sentimenti, ma si può essere certi che non verranno mai ricambiati in pari misura. Mi sia concessa la schiettezza.  

Ecco perchè invito Abbate, Lanzalone e Lombardi ad abbassare i toni, ritornare alla tranquillità e stringersi la mano. Non cadano nella rete della immotivata discordia. Non avranno, tranne le dichiarazioni di facciata, che la noncuranza politica da parte del sindaco.

E voglio sperare, che, anche nella vicenda giudiziaria, di cui tanto, forse troppo, si è parlato, in questi mesi, non cadranno, in ultimo, nella rete solo e sempre gli sprovveduti. In quel momento, rimarranno soli, terribilmente soli. Sarà l’abilità e la preparazione del magistrato inquirente ad andare a fondo. Di questo sono più che convinto.”