POLITICA
Il destino della Samte. Il presidente Zarro ipotizza la liquidazione o la vendita alla Regione Campania
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Era tutto pronto. La società provinciale costituita, ricapitalizzata, pronta ad individuare i gestori per l’affidamento dei servizi. Poi arrivano due decreti: il Milleproroghe ed il Salva-Italia di Monti a cambiare le carte in tavola. Ed ecco che la Samte non serve più. Si cambia rotta. Cosa ne sarà della società provinciale? Lo abbiamo chiesto al suo presidente l’on Giovanni Zarro.
“Il decreto Milleproroghe stabilisce che le funzioni vengono confermate così come era per il passato, evidentemente la proroga data già l’anno scorso viene reiterata. Ma siccome non interviene solo il decreto Milleproroghe, bisogna valutare bene la situazione. Sicuramente c’è una proroga, ma per fare cosa? Per cambiare la prospettiva? Ma la nuova qual è? Questa non viene indicata.”
La nuova prospettiva è però percepibile se si analizzano anche le modifiche tributarie stabilite dal legislatore, che elimina la tarsu ed introduce una nuova tassa, i cui introiti andranno nelle casse dei comuni.
“C’è un altra imposta locale che si chiama Tares,” continua il presidente della Samte, “che paga i rifiuti solidi urbani, quindi ex tarsu, paga i rifiuti assimilati, e paga i c.d. servizi indivisibili. Quindi è una tassa complessa. Questa tassa è posta in capo ai comuni, a differenza della Tarsu che doveva essere trasferita in capo alla provincia, e quindi in capo alla Samte, che avrebbe dovuto riscuotere la tarsu per tutto il territorio provinciale. Questa prospettiva è stata cancellata.”
Il decreto Salva Italia cancella la funzione di gestione della provincia, stravolgendo l’assetto seguito fino ad ora e aprendo scenari già visti e interrogativi nuovi. Alla luce dei due decreti quale sarà il ruolo della provincia?
“La provincia svolgerebbe una funzione di indirizzo e controllo nei confronti delle attività comunali. Questa è la funzione, il resto nulla…Ma se così dovesse essere, la domanda è gli impianti, come lo stir di Casalduni, chi lo gestirà, il Comune di Casalduni? La discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, chi la gestirà, il comune di Sant’Arcangelo Trimonte? La gestione post mortem delle discariche a chi sarà affidata? Questi sono alcuni dei problemi che dovrebbero essere affrontati e risolti.”
Oltre ad una situazione incerta, che forse avrà qualche prima risposta venerdi 13, quando il Consiglio regionale discuterà dopo 20 anni del piano rifiuti, per l’on. Zarro la perdita per la Samte della gestione integrata del ciclo dei rifiuti significa non solo rinunciare ad un’autonomia gestionale che liberava il Sannio dalle decisioni di Napoli in materia rifiuti, ma significa anche aver perso un’occasione di sviluppo economico, in un comporto, come appunto i rifiuti, redditizio se associato ad un ciclo di smaltimento ispirato alla differenziata, al riuso ed al riciclo. “Gli introiti della commercializzazione dei materiali sarebbero serviti anche per ridurre la Tarsu”, ci dice Zarro.
Se non sarà più la società provinciale ad occuparsi del ciclo dei rifiuti, a chi toccherà questo compito?
“Mi chiedo lo fanno i consorzi tra i Comuni? Si ritorna ai consorzi?”
Al momento le domande sono molte, le risposte poche. Si spera in un ripensamento del legislatore. Ma se così non dovesse essere, il futuro della Samte è segnato.
“Ci sono due opzioni: o quella di liquidare la società o nell’ipotesi, ragionando sempre in termini previsionali, non ci sono elementi ad oggi per dire che così sarà, che dovesse andare in capo alla Regione la gestione del ciclo rifiuti, la Provincia potrebbe cedere questa società alla Regione Campania.”
Erika Farese