Valle Telesina
‘…dove la musica incontra il suo tempo…’: il 6 gennaio concerto a Limatola

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La decima edizione del ciclo di concerti di musica antica "…dove la musica incontra il suo tempo…" prosegue con un doppio appuntamento. Il 6 gennaio, alle 10.00, a Biancano di Limatola (Benevento), nella chiesa di Sant’Eligio Nuova si terrà "Natus est – brani longobardi e normanni per una liturgia eucaristica in tempo di Natale", in cui il Gruppo Vocale e Strumentale "Ave Gratia Plena" di Limatola provvederà all’animazione della liturgia della Messa in costume antico. Il giorno successivo, sabato 7 gennaio, alle 20.00 a Caserta, presso la chiesa di Sant’Agostino (San Sebastiano), ci sarà "Autori a confronto: Salamone Rossi e Claudio Monteverdi" Cappella Vocale "I Musici di Corte" del Gruppo Vocale e Strumentale "Ave Gratia Plena" di Limatola.
"Entrambi i concerti – si lgge in una nota diffusa alla stampa – saranno l’occasione per ricordare Rossana Altieri (1981-2012), solista ed appassionata corista del Gruppo "Ave Gratia Plena" di Limatola.
La messa/concerto "Natus est" è stata pensata per recuperare le sonorità delle musiche liturgiche del medioevo inserite nel loro contesto naturale.
Il repertorio proporrà due esempi di canto beneventano, il canto proprio della Langobardia minor ed una selezione di musiche tratte da codici di età normanna (datati tra il 1130 e la fine del XII), risalenti agli anni in cui Limatola, ancor oggi parte della Diocesi di Caserta, è per la prima volta documentata come borgo (bolla di Senne del 1113).
Sono musiche di straordinario interesse perché testimoniano quella funzione di crogiuolo di culture e di religioni che fu il Meridione, già in età longobarda e, soprattutto, in quella normanno-svevo grazie alla compresenza e alla sovrapposizione di elementi etnici (longobardi, arabi, normanni, bizantini) tutti in stretta interazione sul substrato di popolazione locali di tradizione latino-italica.
Interpolati senza alcun pregiudizio di origine nella paginazione dei codici, si ritrovano canti ispirati alla liturgia greco-orientale e a quella propria romana-antica (entrambe fortemente presenti anche nel repertorio beneventano) accanto alle melodie di diretta derivazione franco-normanna e ad influssi musicali di evidente matrice islamica. Insomma, una temperie capace di inventare e sperimentare forme e tecniche musicali nuove (il conductus e le polifonie a due voci), che gli esecutori propongono in costume antico, utilizzando strumenti copie di quelli dell’epoca".