POLITICA
‘Barbieri usa la Provincia per farsi pubblicità’

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In una lettera inviata al presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, il consigliere della Rocca Lucio Rubano si duole di uno sgarbo istituzionale. E di una pubblicità, sempre istituzionale…
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“Qualche giorno fa ho saputo che il vice Presidente della Provincia, avv. Antonio Barbieri, stava organizzando, a Cerreto, un incontro pubblico al quale avrebbero presenziato l’Assessore Anna Chiara Palmieri e l’ing. Liliana Monaco.
Mi aspettavo, dunque, che, per garbo istituzionale, mi giungesse l’invito a partecipare, in qualità di Consigliere Provinciale eletto nel collegio. Ciò non è accaduto perché, mi hanno poi riferito, si è trattato di un incontro “politico”, non patrocinato dalla Provincia di Benevento.
Ed in effetti, quando ho letto il manifesto che annunciava il suddetto incontro per il 12 novembre ho constatato che su di esso non campeggiava lo stemma della Provincia e neanche il logo di un Partito politico, ma era confermato l’intervento dell’ing. Monaco che, sono certo, sono sicuro non era consapevole di partecipare ad uno spot autoreferenziale che si è, in buona sostanza, ridotto ad una autocertificazione di esistenza in vita.
È sicuramente inutile sottolineare che ciascuno di noi è libero di incontrare i cittadini quando e dove vuole. Ciò che nessuno di noi, e neanche e soprattutto l’avv. Barbieri, cui Lei ha conferito anche la vice presidenza, deve fare è usare l’Istituzione “Provincia” per farsi pubblicità.
Ed è quanto è accaduto all’incontro del 12 novembre, durante il quale la Provincia è stata utilizzata dall’avv. Barbieri per propagandare come una sua presunta attività i risultati del lavoro , dell’impegno e della professionalità dell’Ing. Liliana Monaco e dei suoi collaboratori.
Signor Presidente, ho più volte rilevato e stigmatizzato la disinvoltura con cui l’avv. Barbieri usa l’Istituzione “Provincia” per dire tutto e il contrario di tutto, senza prestare attenzione alla gran quantità di brutte figure cui non ha esposto ed espone solo se stesso, ma anche l’Ente.
In un momento delicato per la stessa sopravvivenza delle Province, messe in seria discussione perché considerate zavorre inutili, ritengo sia necessario non avallare atteggiamenti che si prestano a far percepire all’esterno l’Istituzione come un giocattolo a disposizione dei fortunati di turno e non come un punto di riferimento nel quale tutti i cittadini possono e devono riconoscersi”.