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POLITICA

Riqualificazione centri storici, ancora inevasi i contributi concessi con bando del 2003

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In un’interrogazione urgente al presidente della Giunta Regionale della Campania, Stefano Caldoro, la consigliera regionale dei Popolari Udeur, Sandra Lonardo, solleva il caso della mancata erogazione ai Comuni dei Contributi concessi con un Bando del 2003 per opere di riqualificazione dei Centri storici. I ritardi sarebbero legati a diatribe burocratiche interne agli uffici regionali. Fatto sta che a distanza di 8 anni i Comuni aventi diritto ai finanziamenti (71% fondi europei; il restante fondi regionali) aspettano ancora di essere liquidati. Intanto, i lavori sono stati completati e le imprese, giustamente, pretendono di essere pagate. In alcuni casi sono già state avviate azioni legali per il recupero forzato delle somme dovute, maggiorate degli interessi. Una situazione ingiustificabile, che rischia di mandare in dissesto una decina di piccoli Comuni, metà dei quali in provincia di Benevento (si tratta di: PESCO SANNITA, TORCHIARA,CASTELVENERE, PRATELLA, S. ANASTASIA, CETARA, DURAZZANO, ARPAIA e CERCOLA). I Comuni beneficiari dei fondi europei e regionali hanno a suo tempo presentato tutta la documentazione richiesta ma, di fatto, restano vittime delle solite ‘’pastoie burocratiche’’. Nell’interrogazione Sandra Lonardo chiede di conoscere quali iniziative il presidente della Giunta regionale intende avviare affinché ‘’i Comuni interessati possano finalmente riscuotere le somme loro attribuite nella graduatoria approvata nel lontano 2004’’. Lonardo, infine, si appella al presidente Caldoro per ‘’non consentire alla burocrazia della Regione Campania di continuare ad essere di ostacolo allo sviluppo della Campania’’.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.

***

"La sottoscritta Consigliere Regionale Alessandrina Lonardo del Gruppo Popolari per il Sud – Udeur

PREMESSO
che molti comuni sono in sofferenza per la mancata erogazione delle somme a titolo dovute con interessi e rivalutazione per aver partecipato nel 2003 al bando “Norme ed incentivi per la valorizzazione dei Centri Storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali di qualità paesistica” e non aver ancora ricevuto nel 2011, a distanza di 8 anni, i contributi spettanti, benché avessero presentato tutta la documentazione richiesta per la liquidazione;
Che i ritardi nei pagamenti sarebbero dovuti ad una diatriba meramente burocratica di attribuzioni di competenze tra dirigenti regionali, adusi più ad ostacolarsi tra di loro che a porre il bene pubblico come stella polare della loro azione amministrativa;

 

Che i ritardi nei pagamenti di contributi dovuti a favore delle Amministrazioni pubbliche è una pratica di grave inefficienza amministrativa con conseguenti aggravi di costi e diventa addirittura fatto eclatante quando i ritardi assumono l’entità di sette anni;
Rilevato poi che nel caso di specie si tratta di finanziamenti a valere, per il 71,5%, sui fondi europei, Misura 2.1 POR Campania 2000-2006 e per il restante sui fondi regionali;
Che ritardi di così ampia portata nell’impiego di risorse aggiuntive europee svalutano la funzione di politica economica anticiclica dei detti fondi in una regione come la nostra che vanta già primati negativi in diversi indici economici, pil, produttività del lavoro, innovazioni, disoccupazione giovanile e femminile, cassa integrazione, e che la crisi finanziaria italiana e globale sta ulteriormente peggiorando;
Considerato che la velocità della spesa dei fondi europei è già stata oggetto di una nostra interrogazione presentata nel febbraio scorso, ai sensi dell’art. 79 bis del Regolamento interno e che, in quella occasione, fu assicurato l’impegno dell’Amministrazione regionale a velocizzare i pagamenti;
Che, purtroppo, a tali assicurazioni non sono corrisposti comportamenti coerenti, oggi, ancora più necessari indispensabili in fase economica di forte rallentamento del ciclo economico e di scarsa liquidità del sistema economico generale;
Ritenuto grave che la Regione Campania a distanza di 4 anni dall’emanazione delle legge regionale 1/2008 non sia riuscita a dare una soluzione positiva all’interpretazione della norma, origine dei ritardi, che disponeva la soppressione del settore “Tutela beni paesistici, ambientali e culturali dell’Area 16 e la istituzione del Settore 3 “ Beni Culturali”presso l’Area 13 “Turismo e Beni Culturali”, pur disponendo del più alto numero di dirigenti rispetto a tutte le altre regioni italiane;

 

Che la nuova Amministrazione, benché informata dal giugno 2010, non sia riuscita a rendere giustizia dei ritardi accumulati nell’erogazione dei contributi dalla precedente Amministrazione;
Che in generale la velocità della spesa, oltre ad essere il più significativo indice dell’efficienza amministrativa di un ente, è ritenuto il presupposto per la riuscita di politiche economiche sia anticicliche che di sviluppo, politiche, oggi, entrambi necessarie ed indispensabili nella nostra regione;
Interroga
Il Presidente della Giunta Regionale per sapere quali iniziative intenda porre in essere affinché i Comuni interessati possano finalmente riscuotere le somme loro attribuite nella graduatoria approvata nel lontano 2004, evitando di rincorrere diffide stragiudiziali e di trasformare importanti spese di investimento in costi giudiziari, per non consentire alla burocrazia della Regione Campania di continuare ad essere di ostacolo allo sviluppo della Campania”.

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