CULTURA
La virtù esseziale del teatro: il piacere. ‘Nel nome di Ciccio’

Ascolta la lettura dell'articolo
…ed alla fine si è scoperto il motivo del nome, “I Virtuosi di San Martino”. Perché hanno fatto propria e si sono rivelati ambasciatori presso il pubblico della virtù essenziale del teatro: il piacere. Essere – da un lato – accattivanti nella proposta, e divertire, stimolare, suscitare ricordi in chi è seduto sulla platea di pietra di uno spazio davvero idoneo. – A proposito: uno squarcio nel centro storico che si staglia all’ombra (era sera inoltrata, infatti…) dell’Arco del Sacramento e schiude davvero agli occhi ed ai sensi un paesaggio che non t’aspetti -.
Essere – dall’altro – impregnati della gioia di fare.
Tutto qui. La macchina perfetta, e perciò virtuosa, targata “Nel nome di Ciccio”, rivela una straordinaria sincronia testi-musiche; una abilità istrionica sul palcoscenico mai sopra le righe; una attenta e corretta rivisitazione dei generi del teatro musicale; un omaggio partecipato ai protagonisti delle sue stagioni – tutto rielaborato alla luce dell’originalità, della tecnica e dell’improvvisazione che ha fatto dei ‘Virtuosi’ non i cantori di un’epoca irrimediabilmente perduta e rimpianta, ma gli interpreti moderni ed attualissimi di una tradizione che ha trovato i suoi prosecutori.
***
I Virtuosi di San Martino in “Nel Nome di Ciccio”, Omaggio a Nino Taranto
produzione Ente Teatro Cronaca
con I Virtuosi di San Martino:
Roberto Del Gaudio, voce (tammorra, ghiaia)
Federico Odling, violoncello (bongos, voce)
Vittorio Ricciardi, flauto e ottavino (temple-blocks, voce)
Luca Bagagli, violino (putipù, voce)
Maurizio Villa, chitarra (guiro, voce)