‘Quello che si sta verificando presso l’Asl Benevento richiede una indifferibile presa di posizione’

L’ex assessore comunale di Benevnto Giuseppe De Lorenzo ha scritto, e la leggiamo integralmente a seguire, una ‘lettera aperta’ al deputato sannita de Pdl Nunzia De Girolamo.

“Cara Nunzia, scuserai il mio ardire se mi rivolgo pubblicamente a te. Sono convinto che il vigore dei tuoi giovani anni concederà un solo attimo di attenzione ad un rompiscatole, fors’anche ormai rincoglionito, come me, cui molti, disturbati nelle quotidiane manovre di palazzo, preferiscono non dare ascolto, ben compiaciuti di essersi liberati, finalmente, di un personaggio scomodo. Ma tant’è!

L’amore, però, che ho avuto per la medicina cui ho dedicato, con purezza di intenti e libertà di pensiero, la vita intera, mi impone, mio malgrado, di uscire dal volontario silenzio in cui mi sono rifugiato dopo essere stato letteralmente massacrato. Silenzio, in verità, che mi ha ridato la serenità smarrita e che, senza tema di smentite, mi ha fatto rinascere.

Bene. Quello che si sta verificando presso l’Asl della nostra città richiede una indifferibile presa di posizione. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è l’acquisizione della Chiesa dell’Annunziata di Morcone, per la somma di quasi un milione di euro. Del che, v’è una interrogazione urgente al Presidente della Giunta Regionale, Stefano Caldoro, da parte del capogruppo di Noi Sud, Sergio Nappi.

E’ impensabile che, in un momento sì delicato per la sanità, segnatamente nel nostro territorio, si pensi ad acquisire al patrimonio dell’ASL addirittura una Chiesa che, tra l’altro, a dire dell’interrogante, rientra nei vincoli dei Beni Culturali. E, del resto, l’Asl non è nuova a spese del genere. Basti ricordare lo scandalo della casa del pellegrino a Pietrelcina che fu prelevata per fondare un centro polifunzionale. Edificio, poi, lasciato decadere e mai usato, rimasto per anni con le suppellettili galleggianti sull’acqua, almeno quelle che non erano cadute nelle mani di avventori che se ne impossessarono. Una vergogna che grida ancora giustizia.

Ormai, cara Nunzia, i medici, questa volta uniti, sono inviperiti per quanto stanno subendo e le vertenze indette presso la sezione del lavoro del Tribunale di Benevento non si contano, aprendo così una voragine incredibile per le spese legali.

Attraverso te, rivolgo un appello ai colleghi a non avere timore, ma lottare a viso aperto al fine che quello che si sta verificando abbia fine, con la speranza che, una volta per sempre, venga nominato il nuovo Direttore Generale che ci si augura sia, malgrado politico, un uomo libero che non si lascerà influenzare e fors’anche gestire da chi ben conosciamo tutti.

Voglio sperare che tu, Nunzia, senza indugi, accertata la verdicità del mio asserito, intervenga presso la Regione al fine che la quotidiana sofferenza umana nel nostro territorio non venga ancor più calpestata.

Da parte mia, mi riservo di porre la problematica, oltre che ai carabinieri di Caserta, allo stesso Sostituto della Procura della Repubblica di Napoli, Francesco Curcio, al quale mi lega una gratitudine immensa per aver proprio lui smascherato i miei accusatori presso l’Asl. A Curcio chiederò, con la massima umiltà, che, se sono degne di lodi le sue attuali inchieste, a partire dalla P4, è pur vero che determinati personaggi non possano,poi, rimanere, una volta smascherati, al proprio posto. In questo caso, alla fine, tutto diventa risibile. A buon intenditore, Nunzia, poche parole. Tu ben mi comprendi!

Nel contempo, rivolgo un invito anche ai nostri magistrati, segnatamente a quelli che, nel nostro territorio, stanno dando segni di una svolta incisiva, ad indagare e verificare cosa si sta verificando, partendo dalla Chiesa di Morcone, acquisita, forse, per intercedere sulla Santissima Annunziata ad aiutare i sofferenti gravi nei casi in cui la medicina non ci riesca.

Ti abbraccio”.