POLITICA
Sant’Arcangelo quasi satura. Il Sannio si prepara a portare i rifiuti fuori provincia

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Aver accolto per tanti mesi i rifiuti di Napoli, quali conseguenze ha prodotto per la provincia di Benevento?
Una discarica, che avrebbe potuto per le sue dimensioni accogliere i rifiuti di tutta la provincia di Benevento per molti anni, è di fatto ormai quasi satura. L’ultima solidarietà imposta da Caldoro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sulla discarica di contrada Nocecchie l’assessore Aceto, già il 9 luglio, aveva lanciato l’allarme “Per far posto ai rifiuti partenopei, Benevento, dovrà attrezzarsi per portare i rifiuti fuori regione. A costi elevatissimi. Non si scende al di sotto dei 140 euro a tonnellata, solo per l’ingresso dei rifiuti in altre discariche.”
Alla luce di questa situazione è stato necessario un’integrazione, pubblicata sul Burc n.47 del 19 Luglio 2011, della seconda ordinanza a firma del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
Recita il testo che “con nota N. 001/VIP del 09/07/2011, la Società Sannio Ambiente e Territorio (SAMTE) ha comunicato che la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, interessata da un dissesto idrogeologico e sottoposta a sequestro giudiziario, è utilizzabile solo nel lotto n. 1, presenta una capacità residua inferiore a 8.500 ton e che tale capienza dev’essere riservata a garantire la continuità del serviziodi smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti nel territorio della provincia di Benevento e trattatinello STIR di Casalduni.”
Per non gettare questa volta il Sannio in un’emergenza come quella partenopea, l’unica soluzione è portare i rifiuti anche di Benevento fuori provincia. L’integrazione dell’ordinanza infatti continua così: “la Società provinciale SAMTE ha attivato un procedimento per l’autorizzazione al trasferimento trans- frontaliero dei rifiuti, come effettivamente riscontrato dalla AGC 21 e l’Amministrazione provinciale di Benevento con nota n. 0005863 del 13/07/2011, ha avanzato richiesta di nulla osta per il trasferimento di FUT fuori regione secondo le procedure previste dall’art. 1, comma 7-bis del D.-L. 01/07/2011 n. 94, adducendo a motivo la “capienza residua ormai ridottissima stimabile ad oggi in circa 8.000 ton”.
Così i rifiuti continuano a girare, da una provincia all’altra, da una regione ad un altra. Con discariche che nascono, e in poco tempo si riempiono. Una provincializzazione mai partita seriamente, lo spettro di un’emergenza che si affaccia sulla bella dormiente.
Se qualcuno ha pensato che l’emergenza rifiuti fosse un problema solo di Napoli e del piccolo paese di Sant’Arcangelo, si è sbagliato. Oltre ad una discarica quasi satura, sotto sequestro e franata, i costi del trasporto dei rifiuti sanniti fuori provincia saranno pagati da tutti i cittadini, sicuramente con un aumento delle tasse.