‘Rifiuti, i nostri risultati vanificati dalla crisi napoletana’

“Nel corso della campagna elettorale per le amministrative ia Benevento – scrive in una articolata nota il presidente Lucio Lonardo – , l’ASIA, per tanti aspetti, è stata al centro dell’attenzione, così come lo è stata l’emergenza rifiuti in quella di Napoli, un tema che, a detta degli osservatori, ha pesato non poco sul risultato finale anche se da noi l’effetto volano era il dato positivo mentre, nel capoluogo di Regione, sotto accusa era un’intera classe di politici e amministratori inefficienti e inefficaci a risolvere un problema ventennale che continua ad avere effetti devastanti anche al di fuori di quella Provincia, come testimonia il grido di dolore lanciato proprio ieri dal presidente della Samte, Perifano e dal presidente della Provincia, Cimitile. Ciò nonostante, i dati forniti dalla nostra Azienda, gratificanti per essa, per un’intera classe politica al governo della Città, uomini che in un solo anno solare avevano dimostrato di saper affrontare e ipso facto risolvere il problema, e gratificanti soprattutto per i cittadini di Benevento che,  credendo nel progetto ‘l’impegno di tutti per una Città pulita’, avevano raggiunto una cifra bulgara di raccolta differenziata, ebbene questi dati, nel corso della performance elettorale delle varie liste di opposizione, sono stati costantemente messi in dubbio, tacciando anche il sottoscritto di falsità ideologiche, tecniche, amministrative come un imbonitore o peggio un qualsiasi pataccaro, il che mi ha costretto, tra l’altro, a tutta una serie di atti giudiziari a  tutela propria, dell’Azienda e di tutti i lavoratori che a tali eclatanti risultati avevano contribuito. Orbene quel 65% che noi per difetto abbiamo comunicato per il mese di marzo, per difetto perché il dato reale e incontrovertibile è in realtà del 67.30 %, è confermato come trend positivo dal 65,80% del mese di aprile, nella speranza che oggi il je t’accuse non sia quello di aver confezionato un ulteriore dato fasullo in previsione di un probabile ballottaggio di cui la cittadinanza ha dimostrato di non  avvertire il bisogno”.
“Voglio dire oggi – prosegue Lonardo – , non ci illudiamo di aver superato la crisi con questi dati: c’è una crisi più subdola, più strisciante, napoletana di origine, che come un sortilegio ci impedisce di monetizzare e di concretizzare tali risultati in un minor costo economico per gratificare i nostri concittadini con un alleggerimento notevole della TARSU. Questi dati, in altre realtà, porterebbero e portano la TARSU ai minimi termini, destinando l’introito residuo, tra l’altro, a politiche di investimenti per migliorare la qualità del servizio eliminando le sacche del degrado urbano ancora esistenti: da noi questo non accade perché da un lato ci viene negata la dignità di impianti industriali di trasformazione dell’umido e del secco valorizzabile, dall’altra ci viene confermata la designazione a pattumiera regionale con le 300 tonnellate di rifiuti napoletani che quotidianamente ci vengono scaricati a Casalduni oggi, a S. Arcangelo ieri e probabilmente domani, con la prospettiva assurda e paradossale di vederci sobbarcare come costo puro gli oneri della gestione post mortem delle tante discariche sannite di cui hanno usufruito per i 23 altre realtà territoriali regionali che oggi vengono economicamente protette a nostro discapito, all’insegna di un poco edificante “cornuti e mazziati”. A questo punto la sfida futura non può che essere quella di provvedere al quanto in autonomia, anche aprendo a joint venture equity, accordo di collaborazione, quindi, che non dia vita necessariamente ad una nuova azienda con propria personalità giuridica, ma che piuttosto sia un accordo dettato dalla necessità di mettere insieme diversi know how e capitali per la realizzazione del progetto di investimento, facilitandone così la messa in opera con un’equa suddivisione dei rischi legati all’investimento stesso ovvero un’equa ripartizione delle possibili perdite o utili. Il che necessariamente dovrà portare da subito l’interruzione di ogni atto di solidarietà verso realtà che ci stanno non solo affossando ma di fatto  penalizzando oltre ogni limite di sopportazione. Platone soleva dire ‘le città non hanno bisogno né di mura, né di cantieri per essere felici, né di popolazione numerosa, né di grandezza, ma di virtù’, nel nostro caso questa virtù dovrebbe essere quella di tutelare il nostro territorio dai nuovi barbari, anche se questo volesse dire creare nuove Forche Caudine”.