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POLITICA

‘Manifesti Pdl e Pd, il declino della politica locale’

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“I manifesti in città, gli ultimi, quelli del Pdl che vorrebbero mortificare il trio Nardone Mastella Viespoli e quelli del Pd che vorrebbero, invece, ricordare momenti di antagonismo politico tra Viespoli e Nardone, sono il segno del declino della politica locale. Sono il termometro – scrive Eleonora Pecce, candidata al consiglio comunale con TèL – della qualità della proposta politica locale fatta di inciucio e maldicenze. D’altronde nei programmi di Tibaldi e di Pepe c’è il vuoto assoluto. L’inconsistenza del pensiero, la mancanza di idee, l’incapacità di intravedere progetti per elaborare un programma per un’idea vera e concreta della città, è assolutamente carente nelle parole, nei “discorsi” di Tibaldi. Tranne le canzioni a gratis, la distribuzione di rose e palloncini hanno solo il pregio di spargere un po’ di soldi in città. Per Pepe la sua piccola storia politica è testimoniata da una malcelata mistificazione della realtà. Per cinque anni ha propagandato per proprie attività e opere pubbliche che hanno paternità diverse dalla sua. Il messaggio dei manifesti accelera la convinzione che la coalizione che sostiene Nardone è stata veramente il frutto della responsabilità di una classe dirigente che tanto ha avuto dalla città e che oggi è impegnata a restituirle tranquillità e futuro fatto di lavoro, concretezze, pari opportunità e occasioni per tutti. Scegliere la coalizione di Nardone è stata sicuramente una scelta libera, senza condizionamenti e con il solo obiettivo di partecipare alla ricostruzione della città lanciando la sfida ai poteri forti che tentano di strumentalizzarla e sottometterla alle volontà di pochi. Questi manifesti dimostrano che non c’è spazio per ragionamenti per contrapporre la destra dalla sinistra ma c’è solo la necessità di evitare che la città continui ad essere sottomessa alla disamministrazione di un governo come Pepe oppure in preda al vuoto assoluto rappresentato dalla compagnia di Tibaldi. E’ il momento della responsabilità e della serietà nei confronti di una città che negli ultimi cinque anni ha allargato i confini del bisogno. A Tibaldi è il caso di sottolineare che le eredità non colmano le idee ma esaltano solo le inutili vanità. A Pepe è il caso di sottolineare che il destino gli è stato fin troppo generoso poiché le sue notevoli qualità da comparsa gli hanno già reso ruoli da protagonista”.

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