Sindacati
‘Lavoratori pubblici del Sannio, il balzello dell’ulteriore addizionale’

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La Confsal-Unsa di Benevento, organizzazione sindacale che raggruppa i sindacati autonomi del settore pubblico e privato aderenti alla Confsal, ha reso noto che il Ministero dell’Economia con circolare n. 47 dell’11 aprile 2011 ha stabilito che "la maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef per l’anno 2010, dovuta al mancato rispetto del patto di stabilità della Regione Campania, dovrà essere calcolata nel modello di dichiarazione dei redditi presentato da tutti i lavoratori dipendenti. Per effetto di questa disposizione i lavoratori residenti nella Regione Campania dovranno, in sede di presentazione della propria dichiarazione dei redditi, dichiarare la maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef nella misura aggiuntiva dello 0,3% dei compensi lordi percepiti nell’anno d’imposta 2010 e, per l’effetto, procedere al pagamento in sede di conguaglio del modello reddituale presentato.
La dichiarazione di questa maggiore imposta è obbligatoria e rappresenta, per i lavoratori del Sannio, l’ennesimo balzello da pagare a causa dell’inadeguata politica economica che ha determinato il mancato raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità da parte della Regione Campania nell’anno trascorso. In tale contesto, dispiace constatare l’assoluto silenzio su questo ennesimo scippo economico perpetrato a danno di tutti i lavoratori del Sannio e di come la tematica di una seria e profonda riflessione sulla permanenza della nostra provincia nella Regione Campania sia completamente assente nell’attuale competizione elettorale".
"La Confsal-Unsa di Benevento – conclude la nota del sindacato – nell’evidenziare l’impatto economico negativo che silentemente si abbatterà su tutti i lavoratori dipendenti del Sannio, richiama l’attenzione della deputazione sannita su queste problematiche che sono poi quelle che interessano i cittadini e che dovrebbero interessare anche i nostri amministratori, regionali e locali, chiamati a gestire nel modo migliore la cosa pubblica".