POLITICA
Una donna in Giunta non basta: annullata la nomina di Amendolara

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La Giunta regionale campana non ha rispettato il principio di “equilibrata presenza” di genere all’interno della Giunta. E’ la tesi con la quale il Tar, accogliendo il ricordo presentato da una cittadina di Caserta, ha annullato il decreto di nomina dell’ultimo assessore entrato nell’esecutivo. La sentenza, riportata oggi da alcuni quotidiani, è stata depositata ieri, e la Regione ha subito presentato appello, con richiesta di sospensiva, al Consiglio di Stato. Per il momento quindi resta in carica, in attesa della decisione definitiva, l’assessore all’Agricoltura, Vito Amendolara, entrato in Giunta a luglio al posto del dimissionario Ernesto Sica. La sua nomina é quella annullata dal Tar perché, è la tesi dei giudici amministrativi, si sarebbe trattato di una occasione per riequilibrare la presenza femminile (oggi nel governo regionale c’é una sola donna, Caterina Miraglia, su 12 assessori; in Consiglio invece le donne sono 14 su 60 seggi). Ciò alla luce dello Statuto della Campania, che all’articolo 46 sancisce il principio di “equilibrata presenza” tra donne e uomini in Giunta. Il Tar ha ritenuto che annullare le nomine di tutto l’esecutivo sarebbe stato sproporzionato, rispetto all’interesse da tutelare, ed ha quindi optato per “liberare”, con questa sentenza, un posto maschile da offrire invece a un assessore donna. A presentare il ricorso al Tar, in nome della difesa delle pari opportunità, è stata un avvocato, Annarita Petrone, residente a Caserta, da tempo giudice di pace a Solopaca (Benevento).