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L’osso del collo di padre Pio finisce in tribunale

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Nelle aule del tribunale di Foggia è in programma l’udienza dinanzi al Gip, domani, che ha ad oggetto il vilipendio del cadavere di padre Pio. La vicenda è quella dell’osso del collo di padre Pio, staccato dal cadavere (“in mnaiera xel tutto accidentale”, sostennero all’epoca i frati Cappuccini) e trasportato a Pietrelcina, dove adesso fa bella mostra di sé in un reliquiario d’oro.
Ebbene il giorno dopo l’esposizione del pezzo del cadavere di padre Pio – "l’osso ioide" della lunghezza di circa 10 cm e dal colore scuro – fu presentata una denuncia alla Procura di Benevento. La conseguenza è l’attuale imputazione in capo a tre frati cappuccini della Comunità della Provincia Monastica di Foggia, padre Francesco Scaramuzzi – nella sua veste di padre guardiano del convento di Pietrelcina (Bn) -, padre Maria Carlos Laborde nella sua veste di padre guardiano del convento di San Giovanni Rotondo (Fg) e padre Francesco Daniele Colacelli, rettore del Santuario Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo, dove visse padre Pio.
La Procura di Benevento ha disposto la competenza territoriale del Tribunale di Foggia, dal momento che il reato si sarebbe realizzato a San Giovanni Rotondo (l’osso del collo di padre Pio faceva parte della salma riesumata e poi traslata nella tomba d’oro).