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Benevento-Castel del Lago costerebbe circa un euro…

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L’intervento, pubblicato anche sul nostro sito, del consigliere regionale del PPS Sandra Lonardo poneva ieri l’accento sulla ripresa dell’iter per giungere al pagamento dei pedaggi autostradali su tratti di strada gestiti dall’Anas attualmente non sottoposti a tale misura.
Come effetto dell’approvazione, con fiducia, alla Camera dei Deputati del decreto cosiddetto Milleproroghe (che ora è al vaglio del Senato) – una volta respinto l’emendamento del Partito Democratico che chiedeva il differimento dell’applicazione dei pedaggi al 1 gennaio 2012 e soprattutto l’esenzione dal pagamento per il Grande Raccordo Anulare di Roma -, dal 1 maggio 2011 questi pedaggi saranno istituiti sui 1316,7 chilometri di tratti gestiti dall’Anas ed individuati dal bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 106 del 13 settembre 2010. C’è, dopo il Senato, un ultimo passaggio “tecnico-politico” ed è l’emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per stabilire gli importi e le modalità di riscossione (il bando Anas parlava di “sistema di esazione dinamico senza barriere”).
La ricaduta in chiave campana, sull’economia campana compresa quella “spicciola” dei pendolari, potrebbe rivelarsi notevole (di qui l’intervento della Lonardo). Infatti, nel ricordato bando Anas, tra quei chilometri da tassare per il transito ci sono la Salerno-Reggio Calabria – che nella migliore delle valutazioni possibili assomiglia al “sogno” di un’autostrada – ed il raccordo Avellino-Salerno, trenta battutissimi chilometri (sai che incassi…) fra i due capoluoghi.
E c’è, come sappiamo, anche il raccordo autostradale 9 di Benevento (RA 9), che collega l’A16 Napoli-Canosa alla città di Benevento, per uno sviluppo di quasi 13 chilometri (l’estensione originaria era di circa 17 chilometri e comprendeva anche il tratto della tangenziale est di Benevento che ora è stato ascritto dall’ANAS come ultimo tratto della strada statale 372 Telesina).
Con un po’ di pazienza, e nessuna pretesa di certezza assoluta, abbiamo cercato anche di fare un calcolo per scoprire quanto possa venire a costare la percorrenza, tenendoci sempre sulle misure minime, in tutto. Moltiplicando quindi la tariffa unitaria (quella in vigore dal 1 gennaio 2011) prevista per un veicolo di classe A (a due assi, valutato sin altezza sulla perpendicolare dell’asse anteriore: un motorino, la nostra utilitaria insomma…) per il numero di chilometri, spruzzando un 20% di Iva e infine arrotondando sui centesimi, come le istruzioni proprio impongono di fare. Beh, un discorso noioso per chi non mastica numeri quotidianamente, e perciò con un totale (approssimiamo appunto) pari circa a 95 centesimi: il parente stretto è l’euro, se vogliamo dare cifra tonda.
L’Italia svelata attraverso il viaggio consola il lettore di libri specializzati, affascinandolo con la descrizione delle bellezze che si scoprono lungo le vecchie strade provinciali. Lastricate di storia, talora anche di fossi. E per renderle agibili bisognerà investire: magari facendo pagare un pedaggio “provinciale”… Il mondo gira, su ruote.