POLITICA
De Lorenzo: ‘Pepe espresse dapprima una genuina difesa del concorso’

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Non si placa, e non è affatto incomprensibile, la polemica seguita alla piega giudiziaria che ha preso la vicenda relativa al concorso estivo dell’Amts di Benevento. La lettera del sindaco Pepe trova un’immeidata confutazione nelle parole che ad essa dedica ancora Peppino De Lorenzo. Eccole.
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“Ero, mi si creda, intenzionato ad aspettare fiduciosamente gli eventi ed il lavoro della magistratura. Purtroppo, le sortite del sindaco, per quanti sforzi possano essere fatti, non invitano al silenzio. Questi, invece di preoccuparsi di tenere la bocca chiusa, ancora una volta, si è lasciato andare ad invettive che, in tutta onestà, poco si addicono ad un primo cittadino. Ha, infatti, definito "sciacalli" quanti hanno espresso il proprio pensiero, politico si intende, sul famigerato concorso presso l’AMTS.
Bene. Poichè, considerando di essere stato per quattro anni assessore proprio di quel settore, mi sono ritrovato tra quelli che, da subito, contestarono quel tipo di concorso che, guarda caso, per una banale fatalità, ha visto tra i primi vincitori, i figli e gli affini dei collaboratori del sindaco. Ma tant’è!
Fausto Pepe arriva all’assurdo affermando che gli "sciacalli", ed io, ovviamente, sono fra questi, oggi, stanno dimenticando che, mesi fa, fu lui l’artefice del blocco di quel concorso.
Vorrei, umilmente, ricordare al sindaco che, in ultimo, si decise a tanto dopo che, per più di un mese, lui per primo fu travolto non solo dall’opinione pubblica, ma da tutti i rappresentanti istituzionali, senza alcuna differenza tra destra e sinistra.
Fausto Pepe, che sembra aver smarrito la memoria, dimentica che, dopo lunghi giorni di assordante silenzio, spronato da Nunzia De Girolamo, si lasciò andare ad una difesa senza pari sulla genuinità della prova, a suo dire, condotta seguendo i più rigorosi canoni della legalità.
Lui, tra l’altro, scriveva: "….non sarà il gioco al massacro di queste ore, furbescamente poggiato sul malcontento e sulla penuria di lavoro, a farci recedere dagli intendimenti perseguiti in anni di scrupolosa programmazione….. non ci fermeremo qui, a giorni, altri posti a tempo indeterminato saranno messi a bando…l’Amts, azienda che può permettersi di assumere dipendenti anche in virtù della sua posizione di bilancio, è solo un ulteriore passaggio della politica da noi condotta nel settore….sono ipocrite e stentoree le preoccupazioni quelle espresse a proposito dell’ultimo concorso espletato dall’Amts…".
Su questa scia, in difesa del contestato concorso, per l’occasione, il sindaco non lesinò di descrivere, l’una dopo l’altra, le limpide tappe della prova, lodando la società appaltatrice del concorso stesso che definì: "una tra le principali società di lavoro interinale", al bando di concorso pubblicato su diverse testate e siti on- line, alle selezioni cui "nessun funzionario o dipendente dell’Amts o del Comune avrebbe partecipato…….". Almeno quest’ultimo passaggio fu rispettato in quanto, nello specifico, scorrendo i nomi dei vincitori, poco mancava che fossero stati valutati direttamente dai genitori, fratelli ed affini".
Il sindaco dimenticò, guarda caso, che la selezione era stata affidata alla stessa società che nel 2009 aveva espletato, sempre presso l’Amts, un concorso per autisti, concorso anche quello molto discusso e chiacchierato in quanto, anche in quel caso, si giunse ad annullare una delle prove per presunti disguidi tecnici. Ed il caso volle, è sempre il fato a fare brutti scherzi, che quale presidente e segretario furono gli stessi funzionari i cui figli, per il concorso oggi al vaglio della magistratura, si sono collocati secondo e terzo nella graduatoria per operatore d’ufficio.
Nella contestazione di quei giorni, mentre l’allora Presidente, Claudio Principe, annunciava querele per diffamazione, il solo a far da spalla al Sindaco fu il capogruppo di "Lealtà per Benevento". Questi, tra l’altro, scriveva: "….la paura che il Sindaco Fausto Pepe possa raggiungere altri risultati nel corso della sua amministrazione, è maggiore dell’ipocrisia con la quale i rappresentanti del Pdl parlano dei giovani beneventani…col procedere finalmente alle assunzioni all’Amts si evita di mettere altri giovani nel gioco della precarietà…questo è un risultato che proprio non sopporta chi ha invece beneficiato personalmente della politica e se ne infischia altamente dei destini della comunità….".
Credo che, in tutta onestà, sia inutile dilungarsi oltre per dimostrare che il sindaco difese inizialmente a spada tratta quel concorso e giunse ad opporsi quando venne accerchiato da tutte le parti.
Un’ ultima precisazione, nello specifico, è doveroso fare. Se fossi io al posto della magistratura giudicante, da semplice cittadino digiuno di diritto, condannerei tutti gli esecutori, alcuno escluso, non per quanto hanno programmato, sicuri di essere intoccabili, ma per la sconcertante semplicità. Suvvia, è inutile negarlo, in politica, ieri ed oggi, è andata sempre in un certo modo. Non bisogna, tuttavia, sorpassare i limiti.
Io, in quella macchina infernale ci sono stato. Anche se poco mi rendevano edotto, nello specifico, invitai alla prudenza. Come sempre, non fui ascoltato. E questo è il risultato.
Non ci resta che attendere la prossima puntata. E posso assicurare che sarà più devastante dell’attuale. Il sindaco, ripetendo un copione stantio, prepari qualche altro lessico per offendere gli interlocutori che si oppongono al suo operare. "Sciacalli" e "scacallaggio" sono stati già ripetuti a iosa. Almeno, cerchiamo di operare una differenza”.