Sindacati
Il referendum di Mirafiori? Come la scelta di Sophie

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Dal consigliere comunale di Idv, Luigi De Nigris, riceviamo e pubblichiamo.
“Da ieri gli operai di Mirafiori sono stati chiamati a decidere se accettare o meno l’accordo proposto dall’ad del gruppo Sergio Marchionne già accettato dalle sigle sindacali, ad eccezione di Fiom-Cgil e Cobas.
Sui lavoratori pesa dunque questa grande responsabilità. “Modernizzare” il loro lavoro, “innovare” quel tessuto di relazioni sindacali costruito con tanta fatica per cercare di tenere insieme le ragioni dell’impresa e le aspirazioni dei lavoratori. Ancora una volta è la parte più debole della catena contrattuale che deve togliere le castagne dal fuoco sia a governi ed istituzioni che non riescono a garantire alle imprese la possibilità di lavorare nel nostro Paese in modo competitivo, sia a molti partiti che si sono dimostrati piuttosto pavidi. Che hanno scelto il colore blu ma hanno scambiato l’indumento. Alla tuta, hanno preferito il maglioncino.
Più seguo l’evento e più non riesco a togliermi dalla testa la scena di un famoso film dell’82, vincitore di quattro premi Oscar: La scelta di Sophie. Una polacca internata ad Auschwitz scendendo da un treno-merci deve scegliere chi dei due figli lasciare e condannare a morte certa. Mentre il treno sbuffa, attorno a lei ebrei con la stella gialla e SS sbraitano ordini in tedesco. Un soldato le si avvicina e le intima di consegnargli i due bambini, un maschietto ed una femminuccia, per farli salire sul treno. Sophie guarda terrorizzata e incredula il soldato tedesco. Non si muove. L’ esseesse, forse mosso da una brusca compassione, chiede a Sophie di scegliere chi salvare dei due figli. Sophie è terrorizzata. L’SS si spazientisce e afferra tutte e due i bambini. Solo allora Sophie prende la bambina e disperata la lascia a lui pur di salvare almeno uno dei due figli.
Per i lavoratori di Mirafiori Marchionne sembra assomigliare terribilmente a quel tedesco berciante in divisa nera che chiede, a tante Sophie, di scegliere se mandare a ramengo il proprio lavoro oppure i loro diritti.
Alle Sophie di Mirafiori, la mia personale solidarietà e vicinanza per la drammatica scelta”.