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POLITICA

De Mita: “E’ stata semplicemente applicata una legge voluta dallo stesso consiglio regionale”

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In merito alle dichiarazioni rilasciate da un consigliere regionale relativamente al decreto dirigenziale n. 910 del 17 dicembre scorso che ha per oggetto “Assegnazione di contributi alle Pro loco – Anno 2010 – Impegno di spesa”, arriva il chiarimento dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania retto da Giuseppe De Mita.

 

“Fa specie – si legge nella nota – dover leggere dichiarazioni di un consigliere regionale in merito ad un provvedimento di prassi come quello relativo all’assegnazione dei contributi per le associazioni Pro loco della Campania. Altro non è stato fatto se non applicare una legge voluta dallo stesso consiglio regionale, un provvedimento normativo che dovrebbe essere a conoscenza di tutti i consiglieri regionali, tanto più di chi ha dirette competenze nel turismo. 

 

La legge di riferimento è la n. 7 del 2005. Nel testo sono presenti tutti gli elementi per fugare ogni eventuale dubbio. I contributi, infatti, vengono riconosciuti sulla base di domande che sono pervenute presso l’Assessorato al Turismo entro lo scorso 30 aprile. Sulla base delle domande è stata stilata una graduatoria che risponde a parametri e criteri assolutamente oggettivi e non suscettibili di interpretazione alcuna. 

 

In più, i contributi complessivi per ciascun ambito provinciale vengono determinati dalla somma tra quelli assegnati a ciascuna associazione regolarmente iscritta all’Albo Regionale e quelli assegnati ai comitati provinciali e al comitato regionale Unpli che da tempo ha sede in provincia di Avellino.

 

Infine, – conclude – non è da attribuire alla volontà dell’Assessorato la circostanza secondo la quale esistono ambiti provinciali in cui la presenza delle Pro loco è più marcata che in altri. Il tutto è agevolmente rilevabile da una semplice consultazione del Burc n. 83 del 27 dicembre 2010.

 

Si tratta, dunque, di dichiarazioni strumentali ed infelici. Evidentemente la questione Pro loco è stata utilizzata come mero pretesto per agitare una polemica priva di ogni fondamento”.

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