Cittadini
‘Per Natale non chiediamo telefonini, i pod; vorremmo solo essere ascoltati’

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“Musiche, addobbi, regali, messaggi di pace e auguri di serenità, importanza
della vita, della nascita e della solidarietà”. Ecco il Natale desiderato dagli studenti del collettivo autonomo che affidano ad una nota i loro pensieri in vista delle festività non nascondendo la loro amarezza e preoccupazione.
“Un regalo passa, dà l’illusione che tutto vada bene ma la vita rimane con tutte le sue incoerenze – si legge nella nota.
Dinanzi a noi una sola certezza : le incertezze del futuro, l’assenza delle possibilità. Come possiamo gioire in questo giorno di festa se tutto intorno a noi è una parvenza di integrità giustizia, uguaglianza e onestà. Ci dicono di non rubare, di rispettare gli anziani, di sapere, di ascoltare, di studiare, di impegnarci, di credere e contemporaneamente ci tolgono la speranza, le prospettive, lo studio, i diritti alla vita dignitosa per noi e i nostri cari.
Per Natale non chiediamo telefonini, o videogiochi, o ipod. Vorremmo poter vedere di nuovo dinnanzi a noi, vorremo vedere il riso di un precario non più precario o di un licenziato non più licenziato o di un pensionato non più solo o di un genitore non più pentito di aver procreato. Vorremo il mondo che vorremmo, il mondo delle canzoni e delle favole. Vorremmo potere entrare in una favola in cui poter essere solo e semplicemente ascoltati…”.