Medio Calore
Nuova San Giorgio replica al sindaco Nardone

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Botta e risposta tra il sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, che ha difeso in una nota l’operato della sua amministrazione chiamata in causa a seguito delle segnalazioni relative alla presentazione del libro del deputato Mario Pepe, e il gruppo consiliare Nuova San Giorgio. Che replica appunto a quanto sostenuto dal primo cittadino
".Il Sindaco di San Giorgio del Sannio sostiene che il Comune normalmente alla presentazione di un libro, o di qualsiasi altra manifestazione culturale, quando viene richiesto, concede il patrocinio accollandosi la fornitura e l’invio degli inviti o altre piccole necessità (affissione manifesti…). E anche nel caso di specie, la Giunta comunale ha deliberato, nella seduta del 15 dicembre ultimo scorso, il patrocinio su una richiesta dell’on. Pepe inviata al protocollo elettronico del Comune a fine ottobre 2010. Ma siamo curiosi di sapere se in questa delibera sono stati coinvolti tutti i componenti della giunta , se è vero quanto afferma il Sindaco Nardone, cosa che verificheremo con la visione degli atti.
Il punto è che nel momento in cui Nardone si affanna a dire: “Sono stati consegnati a mano non più di una decina di inviti che non sarebbero potuti pervenire in tempo per posta nella giornata di venerdì. Nient’altro!”, ammette con sconcertante leggerezza due fatti gravi.
Del primo, la responsabilità è dell’on. Mario Pepe che, in tempi di ristrettezze economiche e pur essendo un parlamentare con lauto stipendio, sente il bisogno di chiedere al Comune di San Giorgio del Sannio di affiggergli i manifesti e consegnare la posta con i Vigili urbani. Secondo episodio grave è che, a prescindere dall’importo erogato resta il fatto che il Comune ha offerto il patrocinio ad un libro che non è di interesse per la collettività (che è composta anche da quelli che non celebrano affatto il quarantennio pepiano come un dono della Provvidenza).
La verità, quasi tragicomica, è che l’occasione del libro e la fregola di riempire la sala con tanto di Vigili postini si spiega solo con la necessità da parte di Pepe, Nardone e Ricci di usare l’evento come atto d’incoronazione ufficiale di quest’ultimo come candidato alle prossime elezioni comunali. Pertanto, con risorse pubbliche e personale pagato dai contribuenti è stato organizzato l’evento di inizio della campagna elettorale.
Resta aperta, quindi, la questione sulla liceità dell’atto, ma soprattutto resta chiara ed incontrovertibile l’inopportunità politica del gesto".