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‘Certi giudizi politici appaiono velati da una vena di ipocrisia’

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Luigi De Nigris, consigliere comunale dell’IdV, con la nota (che pubblichiamo integralmente) inviata agli organi di informazione, prende posizione sulla vicenda, fin troppo assurta ad onori di una cronaca che non meritava, della rimozione delle madonnine nell’istituto scolastico di via Nicola Sala.
“Non entro nel merito delle decisioni che ognuno assume nell’esercizio del proprio ruolo e nell’espletamento delle proprie funzioni. Rispetto l’opinione di tutti, ma ritengo che i severi giudizi espressi dalla politica nei confronti di una dirigente scolastica appaiono ingiusti oltre che velati da una vena di ipocrisia.
Forse non è questo il caso, ma quando dirigenti dello Stato assumono decisioni diverse dal “sentire cattolico”, diventano, per alcuni politici, preda della loro strumentalizzazione. Una circostanza per cercare di raggranellare un mezzo voto da un determinato elettorato. Un’occasione per acquisire compiacenza, tra l’altro senza alcuna coerenza, ma solo con senso dell’opportunità o, meglio, dell’opportunismo.
E’ la cronaca quotidiana che ci dimostra come siano ancora pochi quei paladini della cristianità che si lasciano guidare, nell’espletamento delle loro funzioni politico-istituzionali, dai Comandamenti di Dio (tralascio quali!) e dallo spirito del Vangelo (evito i riferimenti!).
I principi fondamentali della religione cattolica, di cui molti credono di esserne alfieri solo per qualche dichiarazione, sono inconciliabili con la vita godereccia. Con l’illegalità. Con la politica perversa. Con l’incapacità di amministrare il bene comune come se fosse proprio. A ricordarlo è anche la costituzione pastorale emanata dal Concilio Vaticano II° (Gaudium et spes n.43): La dissociazione, che si costata in molti, tra la fede che professano e la loro vita quotidiana, va annoverata tra i più gravi errori del nostro tempo. A loro volta non sono meno in errore coloro che pensano di potersi immergere talmente nelle attività terrene, come se queste fossero del tutto estranee alla vita religiosa, la quale consisterebbe, secondo loro, esclusivamente in atti di culto e in alcuni doveri morali”.
Prendere atto dell’imperfezione delle cose, per fortuna, rappresenta ancora un positivo atto di realismo nei confronti di se stessi, degli altri e degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Nella sua semplice ma immensa grandezza, uno dei pilastri dell’umanità, riassume tutto ciò in una piccola frase: SE SBALIO, MI CORRIGERETE”.