Provincia di Benevento
Revoche di Bello e Falato. Capocefalo: “Ora in Giunta 6/8 di assessori non eletti dai cittadini”

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“L’unica attività è quella della “revoca senza pietà”. Non è possibile commentare diversamente quanto sta accadendo alla Rocca dei Rettori. La presidenza di Aniello Cimitile si sta caratterizzando esclusivamente per la sua capacità imbattibile di revocare chiunque”. Esordisce così nella sua nota il consigliere provinciale Spartico Capocefalo.
“E’ di queste ore – spiega Capocefalo – la notizia della nomina di due Assessori esterni che prendono il posto di Carlo Falato e Gianvito Bello: si tratta di un atto che si colloca perfettamente in linea con cinque anni di storia politica alla provincia di Benevento sotto la guida del professore napoletano. Cimitile ha avuto la freddezza e la costanza di revocare dalla carica persone che i cittadini (e non lui) avevano chiamato a responsabilità amministrative e cioé: Forgione, Cirocco, Simeone, lo stesso Falato e quindi Bello, il quale si trovava al posto dell’eletto Marotta, indisponibile però alla carica di assessore”.
“Ne consegue – aggiunge il consigliere – che oggi la Giunta provinciale è composta per ben sei/ottavi da assessori mai eletti dai cittadini: il vice presidente Barbieri, quindi Palmieri, Pacifico, Aceto e, ultimi in ordine di apparizione, Crisci e Melillo; mentre gli unici che hanno passato il vaglio delle urne sono Bozzi e Valentino”.
“E’ difficile capire chi rappresentino in concreto questi assessori, vista la loro storia personale e visto che è accaduto che un eletto sia stato di punto in bianco sostituito da un non eletto, cosiddetto “tecnico”. Come se non bastasse – continua – nessuno tra gli assessori in carica rappresenta l’area fortorina”.
“A mio parere gli assessori andavano individuati nell’ambito dei Consiglieri provinciali: in tal modo, a ragione della incompatibilità della carica di assessore con quella di consigliere, si dava anche l’opportunità ai primi dei non eletti delle rispettive Liste di sede in Consiglio provinciale”.
“E’ vero che questa operazione avrebbe avuto comunque una validità molto limitata nel tempo attesa la scadenza della Consiliatura, ma almeno si sarebbe rispettata dal punto di vista democratico la volontà del territorio espressa nell’urna. Nel confermare la solidarietà agli assessori revocati oggi e ieri, credo che sia dovere del presidente Cimitile di rivedere l’assetto della Giunta”.
“Infine – conclude capocefalo – preannuncio, per protesta a tale modo di fare politica, la mia decisione di dimettermi da Consigliere provinciale dopo l’elezioni politiche, al fine di consentire ad un giovane di sedere tra i banchi della Rocca. E dare un concreto segnale di cambiamento”.