ECONOMIA
Il Coronavirus e la paura dei piccoli commercianti. Alviggi: “Per noi non andrà tutto bene”

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La paura del coronavirus è principalmente sanitaria, ma c’è anche l’aspetto economico da tenere in considerazione. Non parliamo dei massimi sistemi o dell’alta finanza, ma del commerciante della porta accanto; del nostro vicino di casa che ogni giorno apre il suo negozio e grazie al suo lavoro mantiene la sua famiglia. Questa quarantena forzata e i decreti di prevenzione del contagio del Governo hanno destabilizzato un comparto fragile, soprattutto nel Sannio, e che ora si trova di fronte una situazione complessa.
Sul tema è intervenuto con una riflessione il presidente di Confesercenti Benevento e titolare di un attività lungo il corso Garibaldi, Gianluca Alviggi: “Noi che siamo i piccoli commercianti ai domiciliari come in tutta Italia, in questa Italia dove non siamo tutti uguali, dove non si pensa, ancora una volta, a chi del commercio ne ha fatto una missione, una ragione di vita. Gli slogan “andrà tutto bene” echeggiano in tv sui social dappertutto!! Ma non andrà tutto bene per tutti, certo non per quelli come me che hanno una attività commerciale come unico sostentamento per i propri cari, e che stanno a casa ma sui carboni ardenti, su come si farà a fine mese, con assegni cambiali spese fisse e famiglia a carico.
Per quelli come me non andrà tutto bene – conclude -, anche nella solidarietà ci sono sempre due pesi e due misure, hanno ritenuto in questo decreto che un commerciante vale 600 euro, meno del reddito di cittadinanza, a chi fa leggi a chi ci governa e amministra dico solo che ancora una volta siamo stati lasciati soli al nostro destino, resteremo a casa col terrore del giorno dopo e del nostro prossimo futuro”.