POLITICA
Infrastrutture, la riflessione di Viespoli (Mezzogiorno Nazionale) sull’arrivo del ministro Delrio
Ascolta la lettura dell'articolo
“Quando venne Lunardi, a Villa dei Papi, era il 30 marzo 2004. Il tema: “Le infrastrutture dello sviluppo. Presentazione del progetto di raddoppio della Statale Telesina”. Era appena stata approvata la legge “Obiettivo”.
E’ bene ricordarlo agli smemorati di destra e di sinistra: la Telesina non è “ancora” stata realizzata, ma senza l’inserimento in quel quadro normativo non sarebbe stata “mai” realizzata ed oggi sarebbe già archiviata persino la speranza di veder realizzato il raddoppio.
Quando, al Comunale, vennero Bassolino, Vendola e Matteoli era il 17 aprile del 2009. Il tema: “Linea ferroviaria Napoli – Bari. Per il Sud e per l’Europa”. Un momento di svolta: il confronto tra la filiera di governo, regionale e nazionale, affermò definitivamente la centralità strategica dell’opera per il Sannio e per il Mezzogiorno.
Ed era il novembre del 2009, quando con Pepe, Cimitile e Cascetta si realizzò un ulteriore momento di confronto e di approfondimento. Sempre senza manifesti di partito o di schieramento. Sempre con profilo istituzionale, per segnare un’innovazione profonda, soprattutto nel Sud: la cultura di governo come cultura della condivisione e della responsabilità, ad di là dei ruoli momentanei e della collocazione in maggioranza o all’opposizione, affinché l’alternativa si configuri come competizione sulla qualità della politica e del progetto, non della gestione e dell’intermediazione. Ed anche per ribadire un principio: una strada, una ferrovia non è importante in sé, non è utile se serve a collegare due punti ma solo se propedeutica alla crescita e allo sviluppo.
Altra epoca e altro stile. Oggi il ministro è annunciato con manifesti di partito, non c’è profilo istituzionale da rispettare, né una cultura di governo da affermare. C’è solo l’ostentazione del potere, la forza del potere, il richiamo del partito della spesa pubblica, anche a costo delle incompiute e dell’inutilità degli interventi.
E’ il senso di quanto sta accadendo nella distribuzione o, comunque, negli annunci dei finanziamenti: le risorse non si concentrano ma si spezzettano per lotti, naturalmente funzionali. Almeno allo stato, perché sul tema la sinistra ogni tanto “cambia verso”.
La Telesina era inizialmente in testa all’Anas, il centrosinistra di governo decise che fosse necessario realizzarla con la finanza di progetto e cambiò verso per la prima volta. Quando sono state trovate le risorse pubbliche per fare sponda, il centrosinistra di governo ha cambiato nuovamente verso: ha deciso di revocare la finanza di progetto e ritornare all’Anas.
Con la dotazione finanziaria per realizzare l’intera opera? No. Con quella per fare un lotto funzionale, appunto, col rischio di derubricare la Telesina da opera di interesse nazionale, così come individuata a partire dal 2003, a infrastruttura di interesse locale. Comunque, benvenuto al ministro Delrio. Peccato che venga per una riunione di partito e non per un confronto pubblico-istituzionale”.