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Contributi affitto, Sunia: “Dove sono finiti i soldi delle 128 famiglie?”

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“Lo scorso 12 dicembre 2013 la Ragioneria della Regione Campania anche su nostra incessante azione sindacale di pungolo, con codice di ragioneria dl 35, trasferiva alla tesoreria del comune di Benevento il bonifico bancario relativo ai fondi per l’affitto annualità 2011 per un importo di € 151 mila 884,62 euro.” A scriverlo in un comunicato stampa è Giuseppe Falzarano, segretario del Sunia di Benevento.
“Ad oggi – continua – a distanza di oltre un mese il comune di Benevento non ha ancora provveduto a pagare tali contributi ai cittadini Beneventani, pur avendo incassato dalla Regione Campania materialmente i soldi.
E’ assolutamente disdicevole l’ulteriore ritardo, che il comune di Benevento sta impiegando nel corrispondere materialmente i contributi ai cittadini di Benevento che versano in gravi condizioni di disagio economico e che in alcuni casi hanno subito lo sfratto per morosità incolpevole, perché non reggevano più il peso degli affitti e non hanno ricevuto ancora il contributo spettante.
Quei soldi il Comune di Benevento li “avrebbe” già dovuti riscuotere da oltre un anno dalla Regione Campania, che ha ritardato i pagamenti dovuti con motivi pretestuosi imputabili a presunti debiti del comune; ora il comune li “avrebbe già incassati” da oltre un mese e avrebbe dovuto già corrisponderli ai cittadini collocati in graduatoria, ma non si capisce per quale motivo i soldi dei cittadini riposano ancora nelle casse del Comune di Benevento, anziché nelle tasche degli aventi diritto.
Il SUNIA a tutto questo dice basta e chiede al Sindaco di Benevento di intervenire da subito sulla incresciosa vicenda, facendo si che i soldi già disponibili secondo nostre informazioni assunte direttamente in Regione Campania, vengono materialmente messi in pagamento alle famiglie di Benevento, già dai prossimi giorni colmando gli assurdi e incomprensibili ritardi.
In caso contrario attiveremo tutti i canali istituzionali per risolvere definitivamente l’anomala questione che interessa 128 famiglie disagiate, tra cui anche persone anziane e con pensione minima.”