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Housing sociale a S. Clementina: sospesa la Conferenza dei Servizi. La soddisfazione delle associazioni ambientaliste

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“Con la richiesta e l’ottenimento della sospensione della Conferenza dei Servizi sui progetti di housing sociale, per 15 giorni, finalmente il Consiglio Comunale di Benevento, che è il massimo organo di programmazione del territorio, sta incominciando ad occupare il ruolo che gli compete”.
Lo scrive in una nota il Forum Salviamo il Paesaggio e le associazioni ambientaliste CAI Sezione di Benevento, FAI Delegazione di Benevento, LIPU Benevento, La Cinta, Lerka Minerka, Sannio in Bici, Redazione di Entroterra, Slow Food Benevento e WWF Sannio.
“Infatti – si legge – il 16 settembre aveva deliberato l’investimento della Commissione Urbanistica Comunale al fine acquisire tutti gli atti, prescrizioni, pareri, depositati presso la Conferenza dei Servizi allo scopo di relazionare compiutamente al Consiglio stesso lo stato della situazione.
Parimenti apprendiamo con soddisfazione quanto affermato da Luigina Tomay, responsabile per Benevento della Soprintendenza ai Beni Archeologici, che conferma quello che abbiamo sempre saputo: “Quella di Santa Clementina è un’area d’interesse archeologico”, su questo non c’è nessun tipo di dubbio.
In effetti – aggiunge l’associazione ambientalista – il luogo ne presentava le caratteristiche anche geografiche: la strada comunale Santa Clementina ricalcava il tracciato dell’Appia antica e in secondo luogo si trova nelle immediate vicinanze di un monumento del III secolo avanti Cristo come il Ponte Leproso.
Già in passato erano state rinvenute sepolture risalenti all’età romana e all’età del bronzo antico, le evidenze derivanti dalle trincee scavate nell’area a monte hanno portato alla luce paleosuoli risalenti sempre all’Età del Bronzo. I ‘livelli sigillati’ ci riportano inoltre all’epoca della famosa eruzione vesuviana denominata ‘Pomici di Avellino’. Insomma quell’area è un paesaggio antico perfettamente conservato, si rinvengono anche tracce di coltivazioni antiche.
Del resto i rilievi sono stati eseguiti nell’area a monte (dove il progetto prevede gli alloggi), nell’area a valle (dove si prevedono nel progetto parcheggi a raso e opere di servizio) tutto lascia presupporre che le evidenze archeologiche siano di ancora maggior evidenza.”
Questo nuovo elemento ripone di nuovo al centro un modello di sviluppo proposto al Forum e dalle Associazioni Ambientaliste diverso da quello abitativo. Un modello che valorizzi il corridoio ecologico che lì è ampio 300 metri dalla spona el Fiume Sabato e e che sarebbe invaso da parte delle costruzioni previste . Non lontano c’è il corridoio del Fiume Calore della Rete Ecologica Regionale che insieme darebbero ai cittadini degli spazi verdi da fruire.
Un modello che valorizzi l’antica via Appia mettendo in luce quanto è ancora sepolto ai suoi lati e che si colleghi alle altre preesistenze dell’area (Ponte Leproso, Anfiteatro Romano, Cellarulo, Santi Quaranta). Un modello che valorizzi l’agricoltura con una funzione produttiva e didattica al servizio degli scolari e dei cittadini e che si arricchisca con gli orti sociali e familiari che è una tradizione ancora oggi conservata.
In una parola che si inizi a pensare a quello che Salviamo il Paesaggio e le Associazioni Ambientaliste stanno sostenendo da tempo: Un Parco Agricolo, Verde Archeologico dell’Antica Via Appia”.