CRONACA
Stalking e minacce all’ex compagna: ai domiciliari 33enne di Solopaca
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Nella giornata di ieri gli agenti della Questura di Benevento hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un trentatreenne residente a Solopaca. L’uomo è indagato per il reato di atti persecutori aggravati nei confronti di una donna con la quale aveva intrattenuto una precedente relazione affettiva.
Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Benevento e coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha consentito di delineare un grave quadro indiziario a carico dell’indagato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe posto in essere reiterate condotte moleste e minacciose, tali da ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia e di timore per la propria incolumità e per quella dei familiari.
In particolare, a partire dal mese di marzo 2024, il trentatreenne avrebbe contattato la donna con cadenza pressoché quotidiana, rivolgendole frasi gravemente offensive e minacce di morte. A tali comportamenti si sarebbero aggiunti pedinamenti, appostamenti e ripetuti passaggi nei pressi dell’abitazione della vittima, anche in orari notturni, messi in atto con modalità ritenute intimidatorie.
Nel corso di alcuni confronti, l’uomo avrebbe inoltre aggredito fisicamente la donna con schiaffi e strattonamenti, provocandole diverse lesioni al volto, al collo e alle braccia.
L’attività di indagine, avviata tempestivamente a seguito della querela presentata dalla vittima, ha permesso in breve tempo di raccogliere numerosi elementi probatori. Le condotte persecutorie sono state ricostruite attraverso l’audizione di più testimoni, annotazioni di servizio e l’analisi di contenuti multimediali.
Dalle indagini è emerso come la donna vivesse in un costante stato di terrore, tale da costringerla a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, limitando gli spostamenti, frequentando esclusivamente luoghi illuminati e videosorvegliati e intraprendendo un percorso di supporto psicologico, anche con l’ausilio di farmaci per riuscire a dormire.
Alla luce del quadro emerso, l’autorità giudiziaria ha ritenuto necessaria l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato, al fine di tutelare la vittima e prevenire la reiterazione delle condotte contestate.



