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Cusano Mutri candida il culto della Madonna del Rosario all’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale della Campania
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La Giunta comunale di Cusano Mutri ha approvato all’unanimità la delibera con cui il Comune candida il culto della Madonna del Rosario per l’iscrizione nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC), nella categoria “Celebrazioni”. La decisione è stata assunta nella seduta del 6 novembre 2025, presieduta dal sindaco Pietro Crocco, con la partecipazione degli assessori Alfonso Topputo e Maria Carmine Maturo, e del segretario comunale Francesco Biondi.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di valorizzazione delle tradizioni religiose e popolari del territorio, in linea con quanto previsto dal Disciplinare dell’IPIC, istituito con la Legge Regionale n. 38 del 2017, che riconosce e tutela le espressioni immateriali della cultura campana in attuazione della Convenzione UNESCO del 2003.
Il culto della Madonna del Rosario, profondamente radicato nella comunità cusanese, risponde pienamente ai criteri richiesti per l’iscrizione: la storicità documentata di oltre cinquant’anni, la continuità dei valori sociali e culturali, il coinvolgimento delle giovani generazioni, la partecipazione attiva della comunità nelle celebrazioni e la trasmissione intergenerazionale delle pratiche e dei riti connessi. Si tratta di una devozione che, nel corso dei decenni, ha mantenuto viva l’identità collettiva del borgo, rappresentando uno dei momenti più sentiti del calendario religioso locale.
La Giunta ha inoltre accolto la cessione gratuita dei diritti d’autore di venti opere fotografiche realizzate da Pietro Iamartino, che andranno a corredare l’istanza di candidatura. L’autore, con nota protocollata il 9 ottobre 2025, ha rinunciato a qualsiasi compenso, mettendo il proprio lavoro a disposizione della comunità “per amore delle sue tradizioni e del suo paese”.
Con questo atto – dichiarato immediatamente eseguibile – Cusano Mutri si unisce al novero dei Comuni campani impegnati nella salvaguardia e nella valorizzazione del proprio patrimonio culturale immateriale, riconoscendo nel culto della Madonna del Rosario non solo una manifestazione di fede, ma anche un simbolo di coesione, memoria e identità condivisa.




