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Il Testamento Solidale: tra Memoria e Futuro

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Il testamento è un atto personale, attraverso cui si definisce il futuro del proprio patrimonio e si proteggono le persone a noi più care. Sempre più spesso, questa espressione della propria volontà si arricchisce di un ulteriore significato, diventando un ponte verso la collettività. Si tratta del testamento solidale, una scelta che non richiede speciali procedure legali, ma nasce da una decisione consapevole: quella di includere tra i propri beneficiari un ente non profit, una fondazione o un’associazione che persegue finalità di valore sociale. Redigere un testamento solidale rappresenta un potente strumento di cambiamento e di speranza, assicurando che il proprio impegno possa lasciare una traccia indelebile nel tempo.
Dall’Intenzione alla Disposizione: Tradurre i Valori in Azioni concrete
La scelta di redigere un testamento solidale nasce da motivazioni intime e personali: il desiderio di onorare la memoria di una persona cara, la gratitudine per un aiuto ricevuto, o la volontà di sostenere un settore specifico come la ricerca medica, la tutela dell’ambiente o l’aiuto umanitario. Per trasformare questa intenzione in un atto concreto e giuridicamente valido è necessario formalizzarla all’interno di un testamento, che potrà essere olografo (scritto interamente a mano, datato e firmato) oppure pubblico (redatto da un notaio). All’interno del documento, si può scegliere di nominare l’ente prescelto come erede, destinandogli una frazione dell’intero patrimonio, oppure come legatario, attribuendogli un bene specifico, come una somma di denaro, un immobile o un’opera d’arte. Questa distinzione non va sottovalutata, poiché definisce la natura e la portata del lascito, permettendo al testatore di calibrare con precisione il proprio gesto di generosità in armonia con le altre disposizioni a favore dei propri cari.
La Tutela degli Affetti e la Libertà della Solidarietà
Una delle preoccupazioni più comuni quando si considera un lascito solidale è quella di non ledere i diritti dei propri familiari. La legge italiana su questo punto è molto chiara e offre una solida garanzia, prevedendo una “quota di legittima“, ovvero una porzione di eredità riservata ai congiunti più stretti (coniuge, figli e, in loro assenza, ascendenti). La libertà del testatore si esprime sulla parte residua del patrimonio, la cosiddetta “quota disponibile“. È proprio qui che si può esercitare la propria generosità verso terzi, inclusi gli enti non profit, senza intaccare in alcun modo quanto spetta di diritto ai legittimari. È inoltre importante ricordare che i lasciti a favore della maggior parte degli enti del Terzo Settore, come le ONLUS e le organizzazioni di volontariato, godono di un regime fiscale di grande favore: sono infatti totalmente esenti dalle imposte di successione. Ciò significa che l’intero valore del lascito arriverà a destinazione senza decurtazioni, massimizzando l’impatto del gesto.
La Redazione delTestamento: i Dettagli da non trascurare
Per assicurare che la propria volontà solidale venga eseguita senza intoppi, la fase di redazione richiede una particolare attenzione ai dettagli. L’elemento più importante è l’identificazione certa e inequivocabile dell’ente beneficiario. Non è sufficiente un’indicazione generica, ma è necessario specificare la denominazione legale esatta e completa dell’organizzazione,l’indirizzo della sede legale eil suo codice fiscale. Questa precisione previene ogni rischio di ambiguità e facilita enormemente il lavoro del notaio e degli esecutori testamentari al momento dell’apertura della successione. In alcuni casi si potrebbe essere tentati di vincolare il lascito a uno scopo specifico, ma è spesso consigliabile lasciare all’ente la flessibilità di utilizzare i fondi dove c’è più bisogno al momento della ricezione, per garantire che il gesto sia il più efficace possibile. Consultarsi preventivamente con un notaio o con l’ufficio lasciti dell’organizzazione prescelta può essere un passo saggio per formulare la disposizione nel modo più corretto e funzionale.