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Il pizzaiolo Carmine riabbraccerà Syed dopo 13 anni: “Dormiva in un copertone, non ho potuto far altro che aiutarlo”
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“Dormiva in un copertone usato vicino al guardrail. Quando l’ho visto non ho potuto fare altro che aiutarlo”. Gli occhi sono lucidi e la voce trema dall’emozione: a ricordare quel giorno freddo di 13 anni fa è Carmine Calabrese, pizzaiolo di Torrecuso, titolare della trattoria “Sweet Garden”.
Il bambino che aiutò era Syed Hasnain la storia è ormai nota a tutti dopo i diversi appelli, in Tv e sui giornali, di quello che oggi è divenuto il presidente di ‘Unire’, la prima associazione nazionale di rifugiati.
Ntr24 ha incontrato Carmine nel suo ristorante per raccontare le emozioni di una bella favola che ha avuto un lieto fine.
Due eroi contemporanei, simbolo di riscatto e forza di volontà uno e accoglienza e virtù l’altro: una storia di perseveranza e bontà da raccontare alle nuove generazioni in questi tempi difficili.
L’intervista nel servizio video