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Divieto bici sul Corso, don Renato Trapani a Mastella: collaboriamo per soluzione

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“Gentilissimo sig. Sindaco,
leggo oggi da fb un suo post nel quale fa riferimento ad un ciclista che ha investito un bambino in corso Garibaldi indirizzato a quelli che “osteggiano” il divieto di transito alle bici al suddetto corso. Mi auguro innanzitutto che non ci siano state conseguenze gravi per il bambino, mi informerò.
Vorrei però esternarle quel che penso. Anche Io sono tra “coloro che osteggiano”. Vorrei però dissentire da questa qualifica di “osteggiatore” perché non mi sento tale. Con altri ciclisti stiamo rispettando il divieto cosi come è giusto che sia. A mio avviso le regole delle amministrazioni non vanno osteggiate ma rispettate! Vi è però un diritto sacrosanto in ogni sistema democratico che permette di esprimere pareri contrari senza per questo sentirsi tacciati di irragionevolezza o di irresponsabilità come sembrerebbe celarsi tra le righe delle polemiche di questi giorni.
Le posso garantire che la sua legittima e lodevole preoccupazione per l’incolumità pubblica è fortemente sentita da ogni ciclista (vero e civile). Niente vale più della tutela del cittadino ancor più se bambino. Ma l’episodio dell’investimento da lei citato è la prova provata che un divieto “a ndò cojo cojo” (mi scusi il francesismo) non ha risolto il problema. Chi trasgrediva prima lo fa e lo farà ancora.
Il divieto penalizza solo chi sente giusto e doveroso rispettare le norme, anche quando le subisce, e questi non si sognerebbero mai di sfrecciare altre i limiti consentiti lungo una strada affollata da pedoni anche per la loro stessa incolumità.
Il 4 settembre scorso non è stata autorizzata la seconda edizione del cicloraduno in ricordo di Mario Balestrieri. Per tale motivo dopo la celebrazione in cattedrale e la benedizione delle bici da parte del Vescovo, il gruppo nutrito di ciclisti (con bici alla mano) ha attraversato il corso e ha sostato al negozio di Mario per rendergli omaggio nel pieno rispetto del divieto. Ma ora cosa succederà? Per il futuro ogni evento organizzato, raduno auto d’epoca, transiti organizzati di mezzi su due, tre o quattro ruote sarà sempre impedito? Non è più ragionevole un distinguo?
Personalmente sono per la soluzione del problema in maniera efficace e possibilmente definitiva. Si implementi una stretta vigilanza che sanzioni severamente i trasgressori tutti! Sono convinto che in poco tempo scomparirebbero quelli che a tutt’oggi continuano con comportamenti incivili.
Abbiamo sempre collaborato per la ricerca del bene comune fin da quando giovane parroco fui accolto da lei allora sindaco di Ceppaloni. Quella collaborazione, al netto dei limiti umani, della quale sono un convinto sostenitore, ha sempre giovato al bene di tutti. Ma, mi permetta, quell’ “osteggiare” mi risulta indigesto, La sento come espressione di contrapposizione e non come manifestazione di pareri diversi per una ricercare un bene maggiore per tutti quale vuole essere.
Nel rispetto degli ambiti e dei ruoli che rivestiamo, continuiamo a lavorare in collaborazione fattiva al servizio della città. Spero che questa mia riflessione le sia utile”. (don Renato Trapani – responsabile della Pastorale Giovanile – Diocesi di Benevento)