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Gare per la riassegnazione dei servizi minimi: riunione dei coordinamento regionale dei pendolari

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Sabato 15 novembre, si è riunito ad Avellino, presso la sede della CGIL-SPI, il Coordinamento Regionale dei Pendolari della Campania per discutere delle eventuali azioni da intraprendere in vista della indizione delle gare per la riassegnazione dei servizi minimi.

Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti di Assoutenti Napoli (Antonio Di Gennaro), di inLocomotivi (Pietro Mitrione), dell’Associazione Pendolari Sannio-Terra di Lavoro (Antonio Di Fabrizio), del Comitato Civico Trasporti Marittimi di Ischia (Iolanda Conte, Moreno Cervera) e del Comitato TPL Fortore (Antonella Bellonia).

A seguito della pubblicazione dei bandi per la prima fase delle gare che porteranno alla assegnazione dei servizi di Tpl nella regione Campania, il Coordinamento Regionale Pendolari della Campania se da un lato esprime una cauta soddisfazione per l’ulteriore passo avanti fatto nella direzione della razionalizzazione del sistema di trasporto campano, dall’altro evidenzia alcune perplessità nate dalla lettura di tali bandi.

L’ancoraggio allo scenario zero della suddivisione dei lotti e dei contributi per ciascuno di essi, lascia immaginare l’utilizzo di un criterio meramente economico che rischia di essere poco utile all’obiettivo di ridurre i disagi della mobilità soprattutto per le aree più interne delle province di Avellino e Benevento.

Ci si chiede, inoltre, se data la durata prevista dei contratti (12 anni per il ferro e 9 per la gomma) siano state valutate tutte le potenziali conseguenze e le opportunità che potranno derivare dalle novità in campo normativo, prima tra tutte con l’istituzione della Città Metropolitana di Napoli, e nel completamento degli investimenti infrastrutturali previsti, in particolare della linea AC/AV Napoli – Bari, che interesserà direttamente il territorio delle province di Benevento e Avellino.

Per questo motivo l’auspicio del Coordinamento è che già da questa prima fase delle procedure di gara si tenga conto delle conseguenze della riorganizzazione delle attuali competenze amministrative tra comune capoluogo e provincia nel momento in cui diventerà pienamente operativa la Città Metropolitana di Napoli, garantendo agli utenti la piena continuità dei servizi di trasporto sotto l’aspetto dell’integrazione sia dei vettori che delle tariffe.

Dal punto di vista infrastrutturale, l’entrata in esercizio della linea ferroviaria AC/AV Napoli – Bari nell’ambito del più ampio progetto delle reti TEN-T – prevista entro il 2022 – richiede che però già da ora si creino le condizioni perché le linee ferroviarie interne – oggetto dei servizi attualmente in gara – assumano un ruolo rilevante di adduzione alla rete principale nazionale per migliorare l’accessibilità e aumentare le potenzialità di sviluppo dei territori attraversati.

Questa particolare fase può essere l’occasione per riconsiderare quelle tratte ferroviarie attualmente “sospese”, come la Avellino-Lioni-Rocchetta e la Benevento-Campobasso, ma mai di fatto cancellate dalla geografia ferroviaria regionale, creando i presupposti per una loro rivalutazione e il loro inserimento nei servizi minimi. Questo anche in considerazione di quanto previsto nella tabella B della concessione rilasciata a F.S. S.p.A., con Decreto Ministeriale n. 138T del 31 ottobre 2000. 

A questo si deve aggiungere che si è ancora in attesa di conoscere le reali intenzioni dell’Assessorato ai Trasporti per quanto concerne i fondi previsti per il Trasporto Interregionale (sia su ferro che gomma), settore che negli ultimi anni ha visto un incremento importante dei pendolari soprattutto verso il Lazio e del quale bisogna tenere debito conto nella riprogrammazione.

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