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Sindacati

Approvato ddl sulle Province. Bosco (Uil) sta con Cimitile: “Disegno incostituzionale, presenti ricorso al Tar Lazio”

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Con disegno di legge presentato dal ministro Delrio, la provincia cesserebbe di essere l’ente che è stato fino a oggi e sarebbe guidato da organismi non eletti. Difatti, i nuovi organi delle province sarebbero esclusivamente il presidente, il consiglio e l’assemblea dei sindaci.

L’elettorato passivo verrebbe attribuito esclusivamente ai sindaci in carica nei comuni della provincia alla data dell’elezione. Non vi sarebbe più nessun accorpamento dei territori provinciali, mentre le funzioni sarebbero veramente limitate all’osso.

A prima vista, il disegno di legge di riordino delle province sembrerebbe essere un primo passo che rappresenta un tentativo per uscire dall’incertezze istituzionali. Fondamentale, da questo punto di vista, sarebbe, però, riprendere un cammino che dovrebbe portare a una riforma complessiva delle funzioni e del ruolo degli enti territoriali, ovvero definire “chi fa cosa”, attraverso la revisione del Testo Unico degli Enti Locali.

“A Costituzione invariata – attacca Fioravante Bosco, segretario generale della Uil di Benevento – anche questa riforma appare incostituzionale poiché non si può relegare la provincia a ente di secondo livello. Ci aspettiamo dal Governo un maggior coinvolgimento di chi rappresenta  milioni di cittadini, che usufruiscono di importanti servizi, e migliaia di lavoratori, veri protagonisti della vita e della funzionalità degli enti”.

“Quanto all’accorpamento Irpinia/Sannio, decantato dalla Cisl nostrana come la migliore soluzione all’arretratezza economico-sociale del Sannio – aggiunge Bosco – ognuno è libero di farsi castrare come meglio crede. Noi della Uil beneventana non andremo mai a farci dire dagli avellinesi cosa possiamo fare per migliorare il futuro dei nostri concittadini e dei nostri giovani, né avremo mai un avellinese che dirigerà la nostra Organizzazione”.

“Al commissario straordinario della provincia di Benevento, Aniello Cimitile, – conclude Bosco – suggerirò di presentare ricorso al Tar Lazio contro la mancata fissazione della data delle elezioni da parte del governo Letta. Difatti, a Costituzione invariata, non è possibile tenere commissariati gli enti per decine di mesi!”.

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