POLITICA
Consiglio comunale saltato, l’opposizione accusa: “Maggioranza patetica e spaccata al suo interno”

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Dopo il consiglio comunale odierno sciolto per l’assenza del numero legale al momento della discussione sul primo punto (sostituzione componente dimissionario Commissione edilizia integrata ndr) i gruppi consiliari di minoranza ( Misto (componente Nuovo Psi), Popolari-Udeur, Pdl, Territorio è Libertà, Sud, Innovazione e Legalità e Udc) hanno inviato una nota in cui si legge:
“Non si possono più tollerare le grottesche giustificazioni di una maggioranza sempre più patetica, che parla di coesione e responsabilità e poi in sala consiliare, spaccata al suo interno, un’ora e dieci minuti dopo l’orario fissato per l’inizio dei lavori, complici accese discussioni per individuare il sostituto di un dimissionario componente della Commissione Edilizia Integrata.
La verità è che questo centrosinistra pensa solo a spartirsi le poltrone e non è capace nemmeno di trovare la sintesi: senza il tutore legale, impegnato alla Rocca dei Rettori, i figlioli si prendevano a capelli per un piccolo incarico, mentre l’opposizione, come accade sistematicamente, era in aula ad aspettare i loro comodi, pronta tra l’altro a votare a favore dei due regolamenti già approvati all’unanimità in Commissione.
Qualche consigliere del Pd nel frattempo, – prosegue la nota – stufo di aspettare che si risolvessero i contrasti tra le due fazioni interne alla maggioranza, se n’è pure andato lasciando i suoi colleghi partito senza i numeri sufficienti a far partite la seduta.
Dinanzi ad uno spettacolo di tale livello l’opposizione, dopo aver risposto correttamente all’appello e consentito l’avvio dei lavori, ha preso atto che il primo punto all’ordine del giorno fosse proprio quello che aveva alimentato la controversia interna alla maggioranza.
Se avessero avuto a cuore le sorti della città come vogliono far credere, essendosi resi conto di non avere i numeri per poter procedere alla votazione, il centrosinistra avrebbe dovuto quantomeno chiedere all’aula un’inversione dell’ordine del giorno e procedere prima all’approvazione dei regolamenti.
Invece hanno tentato di forzare la mano perché per loro la priorità era rappresentata da quel nome da “piazzare” nella Commissione Edilizia Integrata. Solo a quel punto la minoranza ha scelto di abbandonare il Consiglio perché non poteva certo consentire che si compiesse una simile manifestazione di tracotanza e irresponsabilità.
La cosa più ridicola – conclude la nota dei gruppi consiliari d’opposizione- è che poi questi signori, dinanzi al proprio fallimento, in perfetto stile-Pepe, scaricano le colpe sulla minoranza e parlano di stato di crisi ovviamente non da ascrivere alla condotta di questa amministrazione. Come se a governare la città ci fossero altri e non loro. Come se le scelte strategiche le facesse qualche organo sovrannaturale. Fatta eccezione per i Question Time (non serve il numero legale) e il Consuntivo (obbligatorio), non si celebra un Consiglio comunale dal lontano mese di dicembre e questi signori hanno pure il coraggio di parlare? Ci manca solo che spediscano un’altra lettera ai beneventani, come fatto nel caso dell’Imu, su cui stampare il solito ritornello “La città va a rotoli, ma noi non c’entriamo niente”.