‘Benevento vuole soppesare la capacità dei politici che ha eletto al Governo’

“L’incapacità della classe politica attualmente in carica al Governo e alla Regione Campania, la scarsa propensione oltre che determinazione a portare avanti i progetti di crescita e sviluppo del Sannio, hanno fatto sì che questo territorio nel tempo fosse declassato e rimpicciolito politicamente, economicamente e territorialmente. Su questo punto – scrive in una nota Daniela Basile, animatrice di Benevento in Movimento alle scorse elezioni amministrative – il consigliere Capezzone ha ragione da vendere, peccato che lo stesso dimentichi di far parte di quello schieramento politico che ha inflitto tagli pesanti a discapito della nostra Provincia in passato e che sta per essere condannata alla scomparsa.

Mi preme ricordare al consigliere che Benevento ha perso tanti servizi fondamentali quali la Banca d’italia, l’Enel e tanti uffici Statali non per l’incapacità del Presidente della Provincia o del Sindaco, ma per decisioni Governative , per emendamenti anticrisi che puntualmente si sono abbattuti in particolare su quei territori poco importanti politicamente. Le norme salva Province del Nord di questi giorni sono la palese dimostrazione che in Parlamento conta solo ed unicamente un partito politico. Un PDL schiavo e succube dei ricatti di una Lega che spregiudicatamente porta avanti delle tesi intolleranti e deliranti, che tace e acconsente perchè ha a cuore non l’Italia, non il popolo italiano che sta sprofondando nella miseria più nera, ma le sorti di un un solo individuo che per capriccio non vuole essere processato come tutti i comuni mortali. Vorrei ricordare a Capezzone inoltre che le decisioni inerenti i rifiuti sono figlie della Giunta Caldoro e ricordo sempre che ben presto i nostri territori saranno gestiti dalle ecomafie, considerato che il consiglio dei Ministri nel decreto in discussione ha abolito la norma riguardante la tracciabilità dei rifiuti. Eppure Benevento non è una cittadina anonima da un punto di vista politico: è terra di consiglieri Regionali e deputati Parlamentari oltre che Senatori. Di fronte a cotanta disfatta mi chiedo a questo punto quanto siano incisivi politicamente e quanto si siano adoprati per la propria terra. Benevento non ha bisogno di esponenti che pur di mantenere intatti i propri privilegi e garantirsi i vitalizi, nelle sedi opportune alza la mano per obbedire alle decisioni cadute e imposte dall’alto.

Benevento non ha bisogno di rappresentanti che non muovono un dito quando vedono strappare un pezzo di dignità alla propria terra. Benevento ha bisogno di coraggio e di scelte per la città non solo ed unicamente per le proprie
tasche. La manovra finanziaria che sta per essere approvata si ripercuoterà e colpirà come sempre il ceto medio basso che sarà costretto ad ulteriori sacrifici. Qualcuno chiede collaborazione, altri chiedono di partire dal basso,
io affermo che bisogna partire dall’alto e che il basso non può sprofondare più da nessuna parte è basso abbastanza già di suo. Vanno azzerati i privilegi, i vitalizi, la spese dei vezzi di una classe dirigente che ha un reddito da capogiro. Per quale motivo colpire sempre la coda e lasciare intatta la testa: Eliminare alcune province non equivale a debellare gli sprechi ma solo a danneggiare le piccole realtà come la nostra e a gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica. I vitalizi costano duecento milioni di euro all’anno, i rimborsi delle bollette telefoniche, degli affitti, dei pranzi, dei biglietti aerei e ferroviari, i costi abnormi delle auto blu, la retribuzione dei doppi e dei tripli incarichi oltre che dei doppi e tripli vitalizi, un numero eccessivo di consulenti e portaborse e portaborse dei portaborse sono una testa che consuma e spreca eccessivamente troppo e che andrebbe ridimensionata. Un
povero dipendente è costretto a lavorare oltre 40 anni per percepire una pensione strimizita e per godersi una liquidazione che si è sudato, liquidazione, in bilico in questa manovra mentre, a un rappresentante Istituzionale viene garantita non solo la pensione dopo cinque anni di legislaturama ma è corrisposta immediatamente. Le ingiustizie all’italiana chi ha può andare in pensione anche a 49 anni e chi non ha deve augurarsi che quantomeno avrà il risicato. In pratica questo Paese offre uno spaccato tra chi mangia sazietà e chi resta sempre a digiuno.

E’ ora di smetterla, Benevento non può essere relegata a condizione di paesello per compiacere chi ha la pancia piena ma deve preservare e innalzare. Bisogna partire dall’alto non dal basso. Benevento vuole soppesare le capacità dei politici che ha eletto in Governo. Se non sono idonei e non hanno il vigore necessario per rappresentare con orgoglio la propria terra natia invece di tacere è bene che vadano a casa".