Associazioni
‘Sono stata cacciata dal Centro Padre Pio di San Giorgio del Sannio’

Ascolta la lettura dell'articolo
Sono stata interpellata dai profughi del Centro Padre Pio di San Giorgio del Sannio (Benevento), che seguo volontariamente nell’insegnamento della lingua italiana, lo scorso giovedi, per aiutarli a tradurre in italiano le dichiarazioni che volevano rilasciare alla polizia, col supporto legale di Mino Mortaruolo, per una denuncia inerente la qualità del cibo e la scarsezza dello stesso – scrive in una nota Daniela Basile -. Giunta sul posto, i titolari del centro nell’apprendere che ero stata contattata insieme all’avvocato dagli immigrati, hanno reagito in malo modo cominciando ad inveire nei miei confronti e intimandomi più volte di andare via. La polizia, che ringrazio di cuore, è spesso intervenuta a mio favore e ha placato gli animi dei risentiti proprietari. Insieme al legale Mino Mortaruolo e ad un traduttore ufficiale della questura di Benevento, sono state fatte le verifiche del caso e preso le giuste decisioni in merito disponendo che il Centro Padre Pio si rivolga ad un servizio mensa esterno.
Dopo quell’episodio mi è stato impedito di accedere all’interno del plesso dove da tempo svolgevo i corsi di italiano in maniera volontaria e gratuita ed è stato negato un ulteriore diritto a degli esseri umani che hanno voluto esternare un problema. Sono stata cacciata semplicemente perchè ho risposto ad un appello o perchè da dentro avrei potuto vedere quello che non potevo vedere? Cacciata e con me tutte le associazioni che volontariamente andavano lì, senza una ragione ben precisa,. Improvvisamente i proprietari del plesso hanno deciso di non farvici entrare più nessuno San Giorgio ed i sangiorgesi sono tutta un’altra cosa e stanno dando un bellissimo esempio di solidarietà ed integrazione. Tanti hanno risposto all’appello, parecchi hanno manifetato disponibilità e sensibilità e numerosi, silenziosamente, senza platealità contribuiscono, si rendono utili e tendono la mano verso dei fratelli, educatissimi, con vite segnate dal dolore ,incondizionatamente”.
“Ringrazio di cuore i Sangiorgesi – conclude la Basile – ed in particolare un cittadino che dopo aver appreso dello spiacevole episodio, ha messo a disposizione una stanza ed internet per potermi consentire da domani di proseguire nel percorso di apprendimento che ho avviato tempo fa. La solidarietà ci consente di superare tanti ostacoli e in occasioni del genere, in cui il bene vince sull’arroganza e la fratellanza sull’intolleranza, mi sento fiera ed orgogliosa di essere una Sannita”.