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Test sierologici, nel Sannio non c’è immunità diffusa: ‘Indossare mascherine. Serve attenzione’
Il primo cittadino chiede collaborazione a chi ritorna dall'estero: "Segnalate il rientro e aiutateci a controllare la presenza di persone sul territorio"Ascolta la lettura dell'articolo
“Solo il 3% del campione ha sviluppato anticorpi al Covid. Si tratta di 35 persone sulle 1200 che si sono sottoposte ai test”. Sono i numeri dell’indagine sierologica effettuata, nei giorni 23 e 24 dello scorso mese di luglio, presso la struttura del Palatedeschi forniti dal professore dell’Unisannio e coordinatore della Spin off dell’ateneo sannita Genus Biotech, Pasquale Vito. La conferenza stampa di presentazione c’è stata questa mattina a Palazzo Mosti alla presenza del rettore, Gerardo Canfora, e del sindaco, Clemente Mastella.
Si tratta di un risultato dalla doppia valenza. Da un lato, infatti, il basso numero di positivi con la presenza di anticorpi fa capire che il lavoro svolto durante il lockdown ha dato i suoi frutti preservando la popolazione. L’atro aspetto, però, indica una sostanziale assenza di anticorpi tra la popolazione: in sostanza, non si è sviluppata quella immunità diffusa che potrebbe essere fondamentale in vista di un ritorno dei contagi.
A far riflettere maggiormente è anche il campione: chi si è sottoposto al test al Palatedeschi sono cittadini considerati a rischio dalle istituzioni. La percentuale vicina al 3% fa immaginare ragionando sull’intero Sannio che il numero sia ancora più basso. In altri termini, la maggior parte della popolazione non ha anticorpi per affrontare un eventuale ritorno.
Da qui la richiesta di Mastella ai cittadini di prestare la massima attenzione perché “il virus – ha detto – non è scomparso dal Sannio ed è presente”. A settembre, inoltre, partirà una nuova campagna di screening destinata agli over 70
Visto il nuovo caso di San Giorgio la Molara, attualmente ricoverato al “San PIo”, Mastella torna a chiedere attenzione anche per chi rientra dall’estero: “Come nella prima fase – ha aggiunto – aiutateci a capire chi si sposta e chi arriva da altri paesi per un controllo capillare del territorio ed evitare focolai”.
Un discorso che vale anche per chi rientra dalle vacanze all’estero, a cui il sindaco chiede particolare attenzione. Al momento l’ordinanza regionale non prevede la quarantena per chi entra in Italia dagli Stati membri dell’Unione Europea, quelli che fanno parte dell’accordo di Schengen, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano, ma il primo cittadino chiede maggiore responsabilità e una linea più dura al Governo.