CRONACA
‘Truffa del bancomat’, rubati quasi 79mila euro a sannita: 7 misure cautelari
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Cinque persone ai domiciliari e due con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono i risultati dell’operazione messa a segno dalla Polizia di Stato in servizio presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Benevento e i carabinieri di Cusano Mutri, supportati dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo Investigativo Carabinieri del Comando Provinciale.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di vari soggetti – gran parte calabresi ma quasi tutti residenti tra le province di Reggio Emilia e Cremona – gravemente indiziati del reato di truffa commesso su internet ai danni di un cittadino sannita per un importo complessivo di 78.890 euro.
Alla base dei provvedimenti adottati complesse e articolate investigazioni telematiche svolte dalle forze dell’ordine in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura di Benevento, delegate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, che hanno consentito la ricostruzione di un particolare modus operandi, denominato “truffa del bancomat”, oggetto anche di vari servizi tv andati in onda su trasmissioni televisive di rilevanza nazionale.
LA TRUFFA – Tutto è partito dall’annuncio di un imprenditore 57enne di Cusano Mutri, che nell’aprile 2018 ha messo in vendita un autocarro su un noto portale di vendita on line. Poco dopo la pubblicazione, l’uomo è stato contattato da presunti acquirenti che hanno confermato la volontà di comprare il veicolo. A conferma hanno inviato tramite whatsapp alcuni documenti di riconoscimento: carte di identità vere, ma appartenenti a persone estranee alla vicenda.
Successivamente, hanno detto al 57enne di voler pagare una caparra per l’acquisto, esortandolo a raggiungere uno sportello bancomat dove poter ricevere un acconto. Quando l’uomo ha raggiunto l’atm, però, si è concretizzata la truffa: invece di ricevere la somma pattuita, attraverso operazioni e codici inseriti nella schermata video, è stato lui a versare le somme sulle carte dei truffatori. Secondo gli investigatori, in un primo momento avrebbe effettuato diversi pagamenti per un totale di 11mila euro. Dal 25 maggio in poi, gli sarebbero stati sottratti altri 68mila euro.
Le altre somme, infatti, sarebbero servite per sbloccare il primo versamento che il malcapitato non aveva mai ricevuto sul proprio conto. Nel corso dei mesi ci sono stati ulteriori contatti telefonici tra l’imprenditore e i malviventi, che si erano finti anche direttori di uffici postali al fine di dare informazioni utili per portare a buon fine le operazioni.
LE INDAGINI – Le investigazioni di polizia e carabinieri, coordinate dalla Procura, hanno permesso di ricostruire l’articolato sistema alla base della truffa. Fondamentali sono stati i rilievi delle carte postepay utilizzate per ricevere il denaro e le utenze telefoniche che contattavano il sannita truffato. Le prepagate avevano tre livelli di utilizzo: il primo per ricevere le ricariche effettuate dall’imprenditore; il secondo per utilizzarle all’interno delle sale gioco di Reggio Emilia, Cremona e Parma per riscuotere parte del danaro; l’ultimo legato alle persone coinvolte nell’inchiesta, che ritiravano il grosso delle somme all’interno degli uffici postali. Un sistema collaudato, che avrebbe portato i militari a scoprire altre 22 truffe simili in Italia.
Non solo: in quasi un anno, secondo la Polizia di Stato, i truffatori avrebbero fatto circolare sui conti controllati circa 800mila euro.