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AMBIENTE

Comuni Ricicloni, Benevento è l’unico capoluogo campano sopra al 65%

Legambiente: “Il 91% dell’organico differenziato in Campania oggi finisce fuori regione. Serve almeno un impianto di compostaggio e digestione anaerobica per provincia”

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Benevento è l’unico capoluogo di provincia in Campania che supera il 65% di raccolta differenziata. I più virtuosi nel Sannio sono Ginestra degli Schiavoni con l’89,54% di differenziata (secondo posto Comuni sotto i 1000 abitanti); Apice 84,38% e Guardia Sanframondi 83,14% (primo e secondo posto Comuni tra 5mila e 10mila abitanti). E’ questa la fotografia scattata dal premio “Comuni Ricicloni” Campania 2018 di Legambiente.

Tra i capoluoghi di provincia solo Benevento con il 66% di raccolta differenziata supera la soglia del 65%; segue Salerno con 61%; Caserta con il 52%. Chiudono Napoli e Avellino con rispettivamente 34% e con 31% di raccolta differenziata. La palma per le migliori performance di comuni ricicloni spetta alla provincia di Salerno dove sono 86 le amministrazioni che hanno raggiunto il 65%; segue la provincia di Benevento con 58 comuni e la provincia di Avellino con 40 amministrazioni. Chiudono la provincia di Caserta con 33 comuni. Fanalino di coda per la provincia di Napoli con solo 21 comuni.

“Si tratta di un dato significativo – ha dichiarato il sindaco Clemente Mastella – che premia lo sforzo che l’Amministrazione comunale sta portando avanti assieme al nuovo management dell’ASIA per ridurre i costi e nello stesso tempo per ottimizzare il servizio. Basti pensare, infatti, che lo scorso anno la percentuale di raccolta differenziata della nostra città si attestava al 62,83%. In ogni caso continueremo a lavorare con impegno lungo la strada tracciata tant’è vero che a breve l’ASIA presenterà un nuovo piano di gestione che punterà al raggiungimento del 70% di raccolta differenziata nel prossimo triennio.

Colgo, infine, l’occasione per ringraziare quanti hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato, a partire dai dipendenti dell’ASIA per finire ai cittadini virtuosi che, con impegno e grande senso civico, hanno reso possibile l’incremento della raccolta differenziata registratosi nell’ultimo anno”.

I premiati nel Sannio – Nella categoria comuni sotto i 1.000 abitanti Ginestra degli Schiavoni è seconda con l’89,54%, Pietraroja è sesta 85,09%; Arpaise settima 80,97%; San Lupo nona 76,68% e Castelfranco in Miscano chiude al decimo posto con il 78,29%.

“Uno splendido riconoscimento – commenta entusiasta il sindaco di Ginestra degli Schiavoni, Zaccaria Spina – ci è pervenuto anche quest’anno da parte di Legambiente Campania; questo dato regionale segue a quello nazionale incassato nei mesi scorsi a Roma ed è riferito ai dati 2017 in cui si è registrata nel nostro comune una percentuale di raccolta differenziata che si attesta all’89,54”. “Questo dato – continua il primo cittadino – conferma la virtuosità di tutta la gestione del ciclo, a 360 gradi, di raccolta e smaltimento dei rifiuti del nostro Comune. È un risultato importante in questo momento particolare di pre-crisi di tutti i comuni in seguito alle ben note e tristi vicende legate agli eventi che hanno colpito gli Stir in cui sversiamo, prima quello di Casalduni, poi l’altro in provincia di Caserta”.

“Con Legambiente è una conferma, perché il dato di Ginestra non è occasionale ma radicato, da anni infatti il nostro Comune consegue performance di altissimo livello, che si integrano con una serie di iniziative da noi messe in atto in tema ambientale: il progetto “Benvenuti nel Sannio”, che coinvolge più paesi ed è incentrato a Ginestra sul tema delle energie rinnovabili, il Museo REM (Renovable Energie Museum) attivo nel nostro paese dal 2009, il progetto “Ginestra il paese del sole e del vento”, l’iniziativa “Puliamo il mondo” in collaborazione con Legambiente e la scuola, l’Orto botanico realizzato sul sito della vecchia discarica bonificata”.

“Stiamo facendo i salti mortali per tenere più bassi possibili i costi”, afferma Spina. Il Sindaco conclude ringraziando la ditta Falcone Ecologia di San Bartolomeo in Galdo che gestisce sul proprio territorio il servizio, gli operatori e tutta la cittadinanza per la fattiva collaborazione.

Nella categoria comuni tra 1000 e 5000 abitanti Cusano Mutri è al quinto posto con 91,17%; sesto San Lorenzo Maggiore con 90,73%; settimo Durazzano 87,84%; Cautano nono 87,29% e Bonea decima con 86,04%.

Apice vince nella categoria dei comuni tra i 5000 e 10.000 abitanti con 84% di raccolta differenziata; secondo posto per Guardia Sanframondi con l’83%. All’ottavo c’è Telese Terme 76,93% e Morcone decimo con 76,68%.

Nella categoria dei comuni tra 10mila e 20mila l’unica amministrazione sannita è quella di Montesarchio che arriva settima con il 76,82%.

“Oggi – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – a quasi tre anni dall’approvazione della Legge regionale n.14/2016, è necessario che la politica si assuma maggiori responsabilità andando oltre la difesa delle norme esistenti. È urgente e necessario che la Regione, affiancando i comuni nella costruzione degli impianti per l’organico differenziato, governi e indirizzi il processo per completare, rafforzare e rendere sostenibile un ciclo dei rifiuti che da incompleto risulta essere ancora ostaggio di un’eterna “emergenza” sempre dietro l’angolo. Sarebbe una “grave colpa” rendere vane le tante esperienze virtuose di cittadini e enti che nonostante tutto continuano a esistere e resistere. Così come riteniamo fondamentale estendere nel più breve tempo possibile la raccolta domiciliare a tutta la città di Napoli. In queste settimane – conclude Imparato – la Campania è stata palcoscenico di una farsa drammatica con protagonisti i rappresentanti del Governo nazionale e regionale con annunci e proclami che non hanno nulla a che fare con il “ciclo integrato delle responsabilità” necessario invece per risolvere la questione rifiuti”.

In Campania, stando agli ultimi dati Ispra, nel 2016 si sono prodotte 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 52% raccolte in maniera differenziata. Dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata oltre la metà sono costituite da organico: 708 mila tonnellate di cui solo il 9% viene trattato nei sei impianti situati sul territorio regionale e attivi nel 2016. Tutto il resto viene portato fuori.

“Questi numeri ci dicono, se ce ne fosse ancora bisogno, che alla Campania non servono nuovi inceneritori e discariche, ma infrastrutture a servizio della raccolta differenziata, a partire dalla frazione organica con impianti industriali di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di biometano – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Questi impianti vanno pensati, progettati e realizzati bene, con processi partecipativi che coinvolgano le popolazioni locali, ma vanno fatti. La Regione su questo deve mettersi in gioco, accompagnando i processi, coordinando le iniziative e mettendo in campo strumenti efficaci per la loro realizzazione. Altrimenti l’alternativa è lo scenario attuale che vede l’organico differenziato raccolto andare negli impianti del nord, con grande felicità degli autotrasportatori. Con costi di trasporto che i Comuni ricicloni non riescono più a sopportare, con il rischio di rallentare o fermare la raccolta differenziata con inevitabili conseguenze nella quantità e qualità”.

Anche il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, è soddisfatto pèer i risultati raggiunti dal suo comune: “Questo premio ci gratifica, ha sottolineato Valentino, perché negli ultimi otto anni abbiamo conseguito risultati straordinari in materia di raccolta differenziata con percentuali in costante crescita (+60 %).

I dati del passato, con percentuali di differenziata ferme al 12%, ormai sono solo un lontano ricordo. Sant’Agata de’Goti è tutt’altro oggi.

Questi encomiabili risultati, però, possono e devono ancora migliorare e tutto ciò potrà avvenire solo attraverso una sempre maggiore collaborazione di tutti i cittadini oltre che, naturalmente, attraverso un servizio di raccolta rifiuti d’eccellenza come quello che fornisce l’azienda Lavorgna al nostro territorio. Anche con il CCR (centro comunale di raccolta – isola ecologica) servirà a potenziare e migliorare il servizio sul territorio comunale, secondo una condivisa e premiante azione che pone al centro e prima di tutto i cittadini.

Rinnovato e ritrovato senso civico per le tematiche riguardanti la tutela dell’ambiente, incessante azione amministrativa per la salvaguardia del territorio, sensibilità dei cittadini ed efficienza del servizio: sono questi i punti cardine, gli asset strategici intangibili, che hanno permesso alla nostra Sant’Agata de’Goti, ancora una volta, di affermarsi tra le più virtuose città della Campania in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Abbiamo l’obbligo, ora, visti i dati positivi, di accrescere i benefit per i cittadini e le agevolazioni”.

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