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Comune di Benevento

Qualità della vita, Farese e Mollica (M5s): ‘Con Mastella al comando Benevento sprofonda’

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Con Mastella al comando la città sprofonda in classifica“: è quanto sostengono le consigliere del M5s al Comune di Benevento, Marianna Farese e Anna Maria Mollica, in merito ai dati sulla qualità della vita nel Sannio riportati qualche giorno fa da Italia Oggi, evidenziando, attraverso una nota congiunta, “la mancanza di autocritica da parte del primo cittadino.”

“L’analisi di Clemente Mastella riferita agli sconfortanti se non drammatici dati di Italia Oggi sulla qualità della vita nel Sannio – scrivono le pentastellate –  non presenta elementi, anche solo minimi, di autocritica al proprio operato di metà mandato, ma si conclude con il rituale richiamo al Governo centrale per una maggiore attenzione e la possibilità di un’accresciuta sinergia istituzionale sul piano locale, dopo la vittoria del centrodestra alla Provincia.

L’evocata “nuova stagione politica” territoriale si spinge oltre, nella chiara prospettiva dei prossimi appuntamenti elettorali.”

“Mastella  – continuano – dichiara, in tempestiva sintonia con il leghista Salvini e con la sua sbrigativa proposta di incrementare gli inceneritori in Campania: “Il principio è giusto. Ogni provincia deve smaltire i suoi rifiuti.”

Non gli basta evidentemente il gravissimo problema della scarsa qualità dell’aria, dovuta alla presenza di polveri sottili continuamente oltre i limiti, a cui cerca invano di rimediare, non adottando ad esempio un Piano Territoriale degli Orari (L. 53/00), ma ricorrendo a provvedimenti tampone, come le inefficaci e disorganizzate limitazioni al traffico che pochi rispettano, sicuri del mancato controllo sulle applicazioni.

Del resto, la scarsa attenzione ai problemi della città è un dato costante di quest’amministrazione, che si guadagna continui richiami non solo da parte di comitati e cittadini, ma anche dei consiglieri della stessa maggioranza, da cui partono inedite e molteplici richieste di sostituzione di assessori deludenti.

Il sindaco e la sua giunta sembrano accorgersi solo tardivamente dei bisogni della città e, quando lo fanno, prevedono soluzioni drastiche per rimuovere gli effetti e non le cause, agendo secondo una logica emergenziale e priva di programmazione.

Emblematico è, ad esempio, ciò che accade a ridosso del mese di settembre di ogni anno. Il sindaco, infatti, solo allora si accorge dello stato delle scuole cittadine e lancia il solito allarme: “Chiuderò tutte le scuole!”, per poi tornare sui suoi passi.”

“A seguito di tali concitate grida – prosegue la nota – il MoVimento 5 Stelle ha presentato dal lontano 6 settembre 2018 una richiesta, condivisa dagli altri componenti dell’opposizione, di convocazione ad horas di un Consiglio Comunale aperto sul tema della sicurezza nelle scuole, ma a distanza di quasi 3 mesi la maggioranza afferma che le indagini non sono ancora concluse.

Anzi, ad oggi, nulla si sa di tali risultanze. Il nostro augurio è che arrivi il giorno in cui si renderà partecipe la cittadinanza di quanto è stato fatto e di quanto si intenda fare, sperando che tale giorno arrivi prima della conclusione del corrente anno scolastico, in modo che all’inizio del prossimo si sappia che è stato fatto tutto il possibile per garantire il miglior grado di sicurezza.

Tra l’altro, a chi cerca di giustificare l’impossibilità di un Consiglio aperto per mancanza di un luogo idoneo a celebrarlo, noi rispondiamo con alcune domande già formulate alcuni mesi fa: a che punto è l’installazione dell’ascensore a Palazzo Mosti? E, poi, è ancora aperto alla cittadinanza Palazzo Paolo V, il Palatium Civitatis?

Tutto ciò denota la chiara volontà politica di questa maggioranza di evitare la partecipazione, o peggio, “l’intrusione” della città in argomenti scottanti, che dimostrano una carente capacità progettuale della giunta targata Mastella.

Possibile che le energie siano state risparmiate sui bandi nazionali e regionali per la sicurezza scolastica e concentrate al massimo sul Bando Periferie, il cui progetto principale di circa 9 milioni e mezzo di euro (con intervento pubblico del 74,95% e intervento privato del 25,5%) ha il solo effetto di consumare suolo nel centro storico!

Esisteva, inoltre, un ufficio di programmazione per l’accesso ai finanziamenti europei, oggi probabilmente impegnato sul PICS (programma destinato alle città con più di 50.000 abitanti, come lo scorso PIU Europa); ufficio che andrebbe potenziato, per evitare che la città di Benevento debba rinunciare a fondi imperdibili. Entro il 31 dicembre 2018, infatti, nella nostra regione ci sono ancora risorse da impegnare per oltre 600 milioni di euro, tra fondi PSR, FSE e FESR.

La mancata progettazione per l’assegnazione di questi finanziamenti comporterà ricadute devastanti su tutti i settori produttivi della nostra economia, in una città caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione.

E non saranno sufficienti a colmare il divario occupazionale i contratti atipici alle dipendenze di un rinomato marchio di abbigliamento o le strombazzate assunzioni presso le nuove linee di distribuzione di una nota multinazionale del settore alimentare. Non è questo lo sviluppo di cui Benevento ha bisogno. Non vogliamo più assistere impotenti all’emorragia dei cervelli in fuga, ma desideriamo progettare il futuro della nostra città con le intelligenze di quanti decidono di restare.

In questi giorni, Benevento ha ospitato studiosi internazionali del turismo, che hanno analizzato anche le criticità della nostra splendida città, ancora priva di un Piano turistico per sfruttare il marchio UNESCO, riconosciuto al complesso monumentale di Santa Sofia dall’ormai lontano 2011.”

“Mastella  – concludono Farese e Mollica – vanta l’orgoglio della neonata filiera Comune – Provincia di Benevento, quest’ultima proprietaria di Santa Sofia. Ed allora, evitando solitudini decisionali, il sindaco coinvolga Consiglieri e Tecnici dei due Enti intorno ad un tavolo/network istituzionale allargato, che comprenda anche gli stakeholders/portatori di interesse, per rendere Benevento di nuovo florida, “ditissima”, come amava definirla lo storico longobardo Paolo Diacono.”

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