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Pronto Soccorso, a Sant’Agata de’ Goti la protesta dei cittadini contro la chiusura

Alla manifestazione erano presenti alcuni sindaci delle Valli Telesina e Caudina. Maglione (M5S): “Vicini alle comunità del Sannio. L'atto aziendale è al vaglio del ministro”. Lonardo (FI): “Difendere anche il Dea di II livello al 'Rummo'”

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“La salute è un diritto, il dovere è garantirlo”. E’ uno dei tanti slogan dei cittadini delle Valli Telesina e Caudina che, nel pomeriggio, hanno manifestato di fronte all’ingresso dell’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Sant’Agata de’ Goti. Circa 300 le persone che hanno voluto far sentire la loro voce e difendere il loro diritto all’assistenza d’emergenza.

Dalla struttura sanitaria saticulana arriva un messaggio durissimo nei confronti della Regione e un appello alla politica sannita nel tentativo di superare le dispute e i giochi di partito per creare un fronte compatto e difendere la sanità. Come è noto, la preoccupazione della popolazione riguarda la trasformazione del Pronto Soccorso in Punto di Primo Intervento. “Un cambio – hanno spiegato dal comitato – che non garantirà una risposta sufficiente per il territorio”.

Un appello alla politica che è stato raccolto dagli esponenti del M5S Pasquale Maglione e Angela Ianaro e dalla senatrice di Forza Italia, Sandra Lonardo, che hanno aderito alla manifestazione volendo portare la loro solidarietà alla comunità sannita. Presenti anche i primi cittadini di molti comuni delle Valli Telesina e Caudina e il vescovo della diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Gata de’ Goti, Domenico Battaglia.

“Da tempo ci stiamo interessando al problema – ha commentato il deputato cinquestelle Maglione -. Lo abbiamo fatto in tempi non sospetti con Valeria Ciarambino in Regione ed ora proseguiamo la nostra battaglia anche in parlamento attraverso un fitto dialogo con il ministro”.

“Non solo Sant’Agata de’ Goti, bisogna difendere il Dea di II livello per il Rummo”, ha aggiunto la senatrice Lonardo. La battaglia, secondo l’esponente di Forza Italia, va combattuta su un doppio binario per “non far soccombere e collassare l’intero sistema sanitario del Sannio”.

“La protesta dei cittadini – ha aggiunto Lonardo – è la risposta del territorio ad una politica che non sta salvaguardando la nostra provincia”. Infine, bordate anche al presidente De Luca in merito ad una sua possibile visita nel Sannio per affrontare il tema della sanità: “Mi auguro che venga a vedere quello che chiedono i cittadini e la situazione delle strade del Sannio”, ha concluso.

Sulla vicenda è intervenuto anche il commissario provinciale di Forza Italia, Domenico Mauro: “La manifestazione e la partecipazione spontanea di questo pomeriggio sono la migliore risposta che le comunità caudine potessero dare alle eterne e vuote promesse di una certa politica che in questi anni ci ha raccontato dell’importanza della filiera istituzionale che poteva dare tanto al Sannio e, al contempo, ci ha condotto in un baratro di inefficienza, depauperamento e sfregi continui.

Mentre il segretario provinciale del Pd, fa intervenire i sindaci di partito, sosterrà e rilancerà, nei prossimi giorni, appelli rivolti a De Luca, il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ben conosce la diplomazia tra ruoli istituzionali a prescindere dell’appartenenze politiche, ha avuto precise assicurazioni dal presidente e commissario ad acta di impegnarsi nella revisione delle decisioni già assunte al fine di salvaguardare la presenza del Dea di II Livello all’ospedale di Benevento, oggi a pezzi, e di ripristinare il Pronto Soccorso attivo al ‘Sant’Alfonso’ di Sant’Agata dei Goti.

A noi non importa rivendicare una primogenitura, non interessa mettere la bandiera sul risultato ottenuto perché abbiamo a cuore l’interesse più ampio delle nostre collettività. Il richiamo all’unità del territorio comincia dell’opportunità di sostenere le iniziative, di concertarle con i diversi soggetti che possono fornire un contributo operistico e di idee”.

“Tenevo molto di essere presente oggi al sit-in organizzato da cittadini e comitati spontanei in difesa del mantenimento del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Sant’Alfonso” perché i cittadini hanno il diritto di essere curati e la richiesta di aiuto dev’essere rivolta alle strutture d’emergenza collocate nell’arco di pochi chilometri dalla propria casa. Il pronto soccorso non dev’essere come l’acqua per i popoli dell’Africa sub-Sahariana, che percorrono chilometri per raggiungerla”, ha commentato la deputata del MoVimento 5 Stelle, Angela Ianaro, che ha raccolto oggi l’invito dei cittadini a prendere parte alla manifestazione, per far sentire anche la propria voce e rafforzare la protesta.

Alle ore 16 è arrivata nel piazzale antistante il Presidio ospedaliero, salutando cittadini, simpatizzanti ed attivisti del M5S, in particolare il Meetup Amici di Beppe Grillo di Sant’Agata dei Goti, che da giorni segue l’evolversi della vicenda.  

“Gli atti che ho prodotto ad oggi alla Camera – ha esordito la deputata pentastellata – riguardano esclusivamente la sanità sannita che ha incontrato la sensibilità pure della nostra consigliera regionale Valeria Ciarambino, che ringrazio per l’attenzione dedicata al Sant’Alfonso, su cui ha discusso a fine giugno una mozione per salvarlo (n. 49 del 7/05/2018) e che tra l’altro fu pure respinta. Non posso accettare insieme ai santagatesi ed ai comuni limitrofi che, nella riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Campania avvenuta con il nuovo Piano Ospedaliero formalizzato con il DCA 8 del 2018, si sacrifichi il Pronto Soccorso locale”.

“Mi ero promessa di partecipare alla manifestazione perché era un dovere di cittadina e parlamentare dare supporto ai manifestanti per una giusta causa: la difesa della propria salute, ed ora non intendo lasciarli soli in questa battaglia – ha continuato Ianaro – che fa sapere: “Prima di recarmi a sant’Agata dei Goti ho informato  la segreteria del Ministro della Salute Giulia Grillo, segnalando i disagi e problemi a cui ora i cittadini saranno inevitabilmente esposti, se di qui al 16 settembre, non sarà revocata la decisione di chiudere il Pronto Soccorso trasformandolo in un Punto di Primo Intervento (PPI). Qui, si tratta di tutelare i cittadini nel loro bene più prezioso ed inestimabile: la salute! Io stessa per raggiungere oggi Sant’Agata da Benevento ho impiegato 55 minuti! Come si può pensare di percorrere così tanti chilometri avendo un malore di natura incerta o l’inizio di un infarto se non un ictus cerebrale? Dobbiamo avere un bollettino da guerra prima di restituire il Pronto Soccorso al territorio?”, ha domandato amareggiata Angela Ianaro della Commissione Politiche dell’Unione Europea. 

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