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POLITICA

M5S: “Sentenza Tar, alzare il tiro sull’amianto al Rummo”

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“Il risultato della sentenza numero 64/2017 del Tar Campania è stato scontato. Lo si era già compreso a giugno allorquando lo stesso Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso dell’Azienda Ospedaliera rinviando all’udienza per il merito (in cui il Comune di Benevento non si è né presentato né costituito: è bene ricordarlo) le motivazioni di tale accoglimento.

Infatti il TAR ha evidenziato in primis come l’ordinanza sindacale 96/2016 «risulta essere adottata in carenza dei presupposti indefettibili richiesti dalla normativa vigente per l’adozione dei provvedimenti extra ordinem»: cioè in mancanza di una situazione di imminente pericolo per l’igiene è la salute pubblica nonché grave pericolo per l’incolumità pubblica che trova la sua legittimazione nell’esistenza di una situazione di eccezionalità la cui sussistenza deve essere suffragata da un’istruttoria adeguata e da una congrua motivazione.

Tutto ciò non è stato posto alla base dell’Ordinanza sindacale 96/2016 perché la stessa – sempre secondo i giudici amministrativi – non menziona alcun particolare stato di pericolo per l’incolumità dei cittadini né una situazione di eccezionale ed imprevedibile emergenza sanitaria o di igiene pubblica da fronteggiarsi con mezzi extra ordinem. Anzi l’ordinanza soccombente era fondata su generiche esigenze di sicurezza o di igiene o di tutela della salute pubblica è del tutto assente di ulteriori attività istruttorie (oltre cioè la relazione ARPAC di ben sei mesi prima), protesa solo ad elencare una serie di prescrizioni a carico dell’Azienda Ospedaliera.

I giudici del Tar hanno però messo in risalto anche qualcos’altro, e cioè che l’azienda ospedaliera – che ha sempre sostenuto di aver eseguito tutte le operazioni necessarie alla bonifica delle palazzine ospedaliere – non ha mai esibito alcuna documentazione al riguardo! Ma nessuno si è costituito in giudizio a sostegno di tale evidenza che potesse, almeno nel merito, controbilanciare un “errore formale”.

E sembra quasi che tale “errore formale” abbia fatto comodo ad entrambe le controparti. L’una (il Comune) che, con l’emanazione di un atto straordinario (o come lo chiamano i giudici extra ordinem), ha soddisfatto l’opinione pubblica interessandosi di una annosa vicenda irrisolta (l’oscura presenza dell’amianto nel nosocomio cittadino), l’altra (l’Azienda ospedaliera) che, vincendo il processo amministrativo, ha dimostrato di essere colpevole solo in parte e così rinviando l’esibizione di quella documentazione probante gli interventi di smaltimento dell’amianto.

In effetti sono gli stessi giudici che sottolineano la realtà dei fatti (ovvero la mancanza di cooperazione tra gli enti al fine di fronteggiare e risolvere un problema serio come quello della presenza di fibre di amianto negli edifici ospedalieri del presidio cittadino dove passa tutta la città), allorquando dichiarano che la varietà degli interessi coinvolti avrebbe richiesto il ricorso a moduli procedimentali basati sull’intesa tra gli organi pubblici coinvolti con l’adozione di un provvedimento finale solo all’esito di una fattiva partecipazione tra gli stessi in vista dell’adozione della scelta che con minore sacrificio degli interessi secondari forse maggiormente satisfattiva di quello pubblico primario globalmente inteso (tutela della salute anche in termini di prosecuzione dell’attività della struttura ospedaliera).

Il M5S, anche a supporto di battaglie legali intraprese da singoli cittadini, si occupa dall’inizio della consiliatura della vicenda. Testimonianza ne è l’articolato “Dossier” curato dalla dott. ssa. Gabriella Aversano e dall’avv. Sabrina Ricciardi presentato a maggio e consegnato all’avv. Catalano e alla Procura di Benevento nel mese di giugno.

La prossima tappa del nostro impegno, dunque, sarà il coinvolgimento dei Consiglieri regionali del M5S affinché non cali un velo di calcolato e interessato oblio sulla questione”.

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