Calcio
Benevento-Fiorentina, Baroni vuole tornare a sorridere: “Crediamoci e ricompattiamoci”
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“La Fiorentina è una squadra pericolosa e la rispettiamo ma dobbiamo pensare a noi stessi. Hanno giocatori in grado di trovare la giocata e hanno fatto bene nelle ultime partite. E’ importante come noi andiamo in campo, occorreranno ritmo, pressione e convinzione”. Sono queste le parole che mister Baroni ripete in conferenza stampa quasi a voler esorcizzare il periodo terribile: concetti chiari, ripetuti come una formula magica, per preparare i suoi all’insidiosissima sfida casalinga contro la Fiorentina. In silenzio, seduto accanto a lui, anche il presidente Vigorito. Domenica il Benevento avrà bisogno di punti vitali per ritrovare il sorriso e ripartire dopo un avvio di campionato disastroso con otto sconfitte su otto gare disputate, che regalano alla Strega lo scettro di peggior squadra europea nelle massime serie.
Alla seduta a porte aperte sul campo di Paduli era presente anche una delegazione di tifosi della Curva Sud, che ancora una volta non hanno fatto mancare il sostegno alla squadra chiedendo però massimo impegno e sacrificio per onorare a pieno i colori giallorossi. A fine allenamento i supporters hanno anche dialogato con tecnico e giocatori esortandoli a lottare e ad avere una reazione di carattere contro i toscani: “Siamo consapevoli della situazione e ci rendiamo conto. Abbiamo bisogno di trovare fiducia e risultati, che sono le cose che ci mancano di più. Per farlo dobbiamo crederci, avere coraggio e compattarci tutti”.
A tenere banco in casa giallorossa è anche la questione infortunati: Di Chiara è andato a Roma per accertamenti, ma domani sarà a disposizione. Lombardi è affaticato, Parigini e Ciciretti hanno avuto un trauma distorsivo, Costa e D’Alessandro stanno facendo lavoro differenziato. Ma Baroni sa bene che non si esce da questa situazione piangendosi addosso e traccia la strada per ritornare a sorridere: “Per noi è fondamentale recuperare giocatori e crederci. Non si esce da queste situazioni con vittimismo e timori. Siamo persone che vivono di emozioni. Siamo rimasti a quell’esultanza tarpata con il Bologna. Possiamo tornare a sorridere facendo una partita di grande veemenza e sacrificio”.