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Caccia, Aceto: “In atto ennesimo tentativo di delegittimazione dell’Atc”

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“È in atto l’ennesimo tentativo di delegittimazione dell’Atc di Benevento. Protagonista, questa volta, il presidente regionale dell’EPS (Ente Produttori Selvaggina), che nella sua vita non ha mai prodotto un pulcino né un leprotto”. Così in una nota il presidente dell’Ambito territoriale di caccia, Gianluca Aceto.

“Il 2 gennaio 2017, a poche ore dalle prime immissioni di lepri per il ripopolamento 2017, il signor Filippo Venditti, unitamente al sodale Angelo Gallo (ANUU), facevano pervenire richiesta di sospensione delle attività per presunte ‘gravi irregolarità’ procedurali da parte del sottoscritto e dell’Ufficio di presidenza – prosegue Aceto -. I citati signori scrivevano anche alla Regione Campania chiedendone l’intervento. Sono obbligatorie le seguenti precisazioni ai due signori, che messi insieme rappresentano non più di 60 cacciatori in tutta la provincia di Benevento.

Venditti e Gallo hanno disertato sistematicamente le sedute di Comitato di Gestione, soprattutto quelle in cui si sono discussi e decisi i piani di immissione su cui pure avanzano lamentele – scrive Aceto -. Nel 2016 hanno preso parte a due sedute su otto. I piani di immissione sono stati discussi in ben quattro sedute, tutte in assenza di Venditti e Gallo. I comprensori e il numero dei capi da assegnare sono stati decisi dal CO.GE., unitamente ai criteri di immissione (si veda verbale della seduta n. 2 dell’11/01/2016);

È senza dubbio per le loro immotivate assenze che a Venditi e Gallo sfuggono gran parte delle riflessioni e delle osservazioni maturate nell’organo di gestione, al punto da asserire in più parti concetti letteralmente fuori dal mondo – commenta Aceto -. Con le loro assenze volontarie e non giustificate hanno cercato di sabotare il raggiungimento del numero legale, senza peraltro riuscirvi. A tal proposito: perché Venditti non giustifica come mai anche sua moglie fa parte dell’ATC? Lo ha mai spiegato agli uffici regionali? Non ha mai avvertito una certa inappropriatezza? Ha qualche interesse particolare da tutelare nel CO.GE. di Benevento?

Riguardo alla trasparenza, tutti gli atti e le procedure delle immissioni sono pubblicate sul sito e inviate per e-mail alle associazioni venatorie e ai cacciatori interessati a partecipare, i quali possono leggere i nomi dei delegati CO.GE. che presenziano alla liberazione dei capi in tutti i comprensori, sovrintendendo alle operazioni, e possono contattarli grazie ai recapiti che sono anticipatamente messi a disposizione – aggiunge la nota -. In tal modo si evitano frizioni e sperequazioni, quali la distribuzione di capi in maniera arbitraria e ingiustificata. Tali procedure, attuate da questa gestione, sono state adottate anche nelle giornate del 3 e del 5 gennaio 2017, dopo che le email del calendario immissioni erano state inviate alle associazioni venatorie e ai delegati ATC in data 29 dicembre 2016. In data 30.12.2016 la nota fu inviata anche a ITALCACCIA regionale, benché non sia ancora rappresentata all’interno del CO.GE. Si sottolinea che in data 27.12.2016 la comunicazione delle immissioni, con allegato Piano, fu inviata anche ai competenti settori regionali e alle forze dell’ordine provinciali.

Le giornate di immissione (3 e 5 gennaio) sono state parte essenziale del miglioramento della qualità dei capi e dei servizi erogati. Lo avevamo fatto già nel 2014, quando Venditti e Gallo avevano approvato i provvedimenti e partecipato alle immissioni. Come mai oggi hanno cambiato opinione? L’Ufficio di Presidenza si è scrupolosamente attenuto alle indicazioni del CO.GE., assumendosi la responsabilità di approvare il Piano definitivo in quanto ci siamo trovati nell’impossibilità di convocare il Co.Ge. stesso. In data 21 dicembre 2016 il Consiglio regionale ha approvato, in sede di Finanziaria, alcuni provvedimenti che riguardano la caccia (emendamento all’art. 14) – sottolinea Aceto -. Uno di essi prevede l’azzeramento di tutti gli organismi. In attesa della pubblicazione della Finanziaria regionale sul BURC, quindi, potevamo ritrovarci senza organismi decisori. Con motivato provvedimento d’urgenza (atto previsto per tutti gli organismi associativi, pubblici e privati, oltre che per enti e società dotati di personalità giuridica), l’Ufficio di presidenza ha responsabilmente adottato l’atto formale, rimandandone la ratifica in un successivo CO.GE., peraltro convocato per il13 gennaio 2016.

In tutti gli anni di gestione del sottoscritto, è la prima volta che si ricorre a questa procedura straordinaria – commenta il presidente -. Il senso di responsabilità dimostrato dall’Ufficio di Presidenza è facilmente comprensibile se solo si pensa alla necessità di garantire il buon andamento dei servizi venatori e preservare l’ATC da azioni di rivalsa da parte delle ditte fornitrici. Infatti le catture dei capi erano iniziate il 24/12 e terminate il 28/12 . Gli animali erano ingabbiati da ben 7 giorni. Strano, stranissimo modo di appellarsi al “benessere animale”, quello di Venditti. L’EPS pensa che le lepri vive siano una merce assimilabile ai fagioli in scatola. Elenco i problemi e i rischi cui l’ATC sarebbe stato esposto se il sottoscritto e il CO.GE. avessero acconsentito alla sua immotivata diffida, pervenuta a meno di 24 ore dalle prime immissioni: la responsabilità della mortalità dei capi e relativa richiesta di risarcimento (si pensi alle condizioni meteo che si sono avute a partire dal 5 gennaio); aumento dello stress degli animali, con aumento del rischio di non superare i prescritti controlli ASL e di esporre l’ATC ad eventuale richiesta di risarcimento; cattivo ripopolamento e danno di immagine per l’azienda, con conseguente richiesta di risarcimento danni.

In ultimo, riguardo alla necessità di controllo del territorio, nella seduta n. 7 del 14.10.2016 (anche in questo caso Venditti e Gallo erano assenti) il CO.GE. discusse di valutare una nuova convenzione con l’ENPA ma anche di coordinarsi con le forze dell’ordine – conclude Aceto -. In effetti, nelle settimane successive, il sottoscritto fu ricevuto dal Comandate provinciale dei Carabinieri e dal Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato. Come mai questa seconda parte viene taciuta da Venditti e Gallo? Per quanto argomentato, rivendico con orgoglio la legittimità di tutti gli atti prodotti, la trasparenza delle procedure e l’efficacia delle azioni poste in essere per concretizzare il lavoro svolto nei mesi scorsi da tutto il CO.GE., ad esclusione di quelli che come Venditti e Gallo hanno della caccia una visione politicizzata e burocraticistica, potendosi permettere il lusso di non rappresentare assolutamente nulla di significativo, né in termini quantitativi né in termini qualitativi”.

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