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CRONACA

Avanzi di cibo e grassi di scarto per la mensa di bimbi e malati: sequestri a Benevento

Nei guai gestore di fatto e amministratore dell'impresa: contestate la frode in pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni della Pubblica Amministrazione

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Perquisizioni e un decreto di sequestro preventivo di oltre un milione di euro, tra beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie. E’ il bilancio dell’operazione messa a segno dalle Fiamme Gialle del capoluogo, a seguito di articolate indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Benevento, in merito agli appalti del servizio di mensa per gli istituti scolastici cittadini, nonché di alcune strutture facenti capo all’Asl di Benevento.

Gli interventi sono stati eseguiti nei confronti di due persone, Rossana Porcelli e Maria Rosaria Favino, beneventane, gestore di fatto e amministratore della Ristorò srl, all’epoca dei fatti con sede operativa nella zona industriale di Benevento e operante nel settore della ristorazione, che in passato si era aggiudicata le gare d’appalto indette dal Comune e dall’Asl.

Il provvedimento – scattato grazie al lavoro della stampa, alla denuncia dei sindacati e alla collaborazione di alcuni lavoratori – è scaturito dalle investigazioni del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, che ha accertato i reati a partire dal 2011: alle due persone sono state contestate la frode in pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni della Pubblica Amministrazione, in relazione a condotte illecite nell’erogazione del servizio mensa alle scuole primarie e d’infanzia di Benevento e dei pasti ai pazienti psichiatrici ed anziani ospiti delle strutture sanitarie dell’Asl locale.

Secondo quanto si legge negli atti, la Guardia di Finanza avrebbe accertato un disegno “criminoso” finalizzato ad “aumentare i guadagni d’impresa, a discapito della qualità dei pasti in tutte le fasi di esecuzione degli appalti, violando palesemente le regole imposte dal capitolato contrattuale”. I finanzieri hanno fatto riferimento specifico anche ai pasti surgelati, a pentole incrostate e perfino alla mancanza di detersivi per la pulizia delle stoviglie, a volte sostituito da quello per i pavimenti.

Secondo la Procura, è emerso un sistematico riciclo di cibo avanzato nelle scuole, in certi casi cucinato in largo anticipo, già addentato o non consumato del tutto, che in seguito veniva destinato per la preparazione dei pasti serali agli ospiti delle strutture sanitarie che, in più occasioni, avevano segnalato l’immangiabilità della pietanza, rifiutandosi di consumarla. “Pasta acida”, “brodo pieno di olio e senza pasta”, “riso colloso” e “mozzarelle già morse”: queste alcune delle testimonianze degli utenti, raccolte dagli inquirenti.

La società avrebbe anche utilizzato grassi di scarto e rimasugli vari per la confezione di pasti liquidi a malati che si alimentavano con il sondino.

Il tutto era attuato nella “totale noncuranza” che i destinatari del servizio reso fossero scolari in tenera età, anziani e malati psichiatrici, e quindi categorie deboli, non in grado di far valere le proprie ragioni e diritti.

Intanto la Procura è a lavoro anche per capire ulteriori elementi in merito a chi avrebbe dovuto vigilare su entrambi i servizi. Un filone ancora coperto da segreto di indagine, che in futuro potrebbe portare a nuovi colpi di scena.

IL LAVORO DELLA PROCURA – Il provvedimento cautelare e le relative indagini costituiscono attuazione delle direttive investigative della Procura della Repubblica, finalizzate a colpire coloro che commettono reati a danno della Pubblica Amministrazione, peraltro accumulando patrimoni illeciti, con il sequestro dei patrimoni proventi di reato.

Il contrasto di tali attività illecite – si legge in una nota – diventa una priorità assoluta in quanto tali fenomeni criminosi hanno un rilevante impatto sociale, con ripercussioni negative sull’intera collettività e, nel caso specifico, su fasce della cittadinanza particolarmente deboli e meritevoli di tutela.

Il sequestro dimostra ancora una volta – conclude il comunicato – l’elevatissimo livello di attenzione che la Procura della Repubblica di Benevento, avvalendosi delle specifiche professionalità e competenze della Guardia di Finanza, dedica ai patrimoni illecitamente accumulati ed ai fenomeni di criminalità economico-finanziaria.

 

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